Salerno: “Bene ad un PSC moderno e di attacco” Il consigliere comunale e coordinatore di Forza Italia plaude al Piano varato dal sindaco Occhiuto
COSENZA – “Una città che tende al recupero e guarda alle innovazioni, che privilegia il verde e l’ecosostenibilita ma che è pronta a lanciare la sfida per un rilancio globale del suo territorio, con opzioni interessanti per il centro storico. È quella che emerge dal Psc illustrato dal sindaco Mario Occhiuto ai consiglieri di maggioranza”. Lo afferma Carmelo Salerno – consigliere comunale e coordinatore di Forza Italia.
Un Psc – afferma Salerno – che ha entusiasmato tutti i consiglieri per la sua straordinaria capacità di riequilibrare il territorio in un quadro di offensiva infrastrutturale.
Sono previste opzioni di edificabilità nel resto della città – dice Carmelo Salerno, consigliere comunale e coordinatore cittadino di Forza Italia – per quanti investiranno nel centro storico. È una indicazione fortissima che si unisce ai progetti in itinere (ovovia, museo di Alarico e contratto di quartiere Santal Lucia) sulla città antica.
Il Psc – prosegue Salerno – guarderà a tre grandi direttrici:
1) La qualità della vita, con l’ampliamento del verde previsto nel progetto metro sul viale Parco e una politica di riduzione progressiva del trasporto gommato;
2) L’intuizione di una serie di facilitazioni agli investimenti, ivi comprese le perequazioni, per aggredire la disoccupazione e generare un’economia privata che colga i bisogni dell’area urbana e dell’intera regione;
3) La politica della bellezza con la centralità del progetto e della sua struttura come priorità.
La visione di Occhiuto – continua Salerno – sposa l’idea della innovazione con la rigenerazione delle periferie, facilitare dai fondi provenienti per l’accordo metro, spostando il concetto stesso del quartiere periferico con un policentrismo fattuale e reale.
È una città che si candida a funzioni leaderistiche – aggiunge Salerno – dopo decenni di operazioni di maquillage che hanno nascosto la polvere sotto il tappeto e lasciato nell’incertezza, oltre che nell’incuria, quartieri che oggi saranno riabilitati e diventeranno funzionali ad un unicum architettonico ed urbanistico, abbandonando la strada della speculazione edilizia e dell’assistenzialismo.