Saletta: “Giardina alla fine dovrà chiedere scusa”
redazione | Il 19, Feb 2012
Durissima nota del vice presidente del consiglio provinciale contro il colonnello dei Ros
Saletta: “Giardina alla fine dovrà chiedere scusa”
Durissima nota del vice presidente del consiglio provinciale contro il colonnello dei Ros
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Di seguito la nota diffusa dall’avv. Giuseppe Saletta, Vice Presidente del
Consiglio Provinciale di Reggio Calabria, sulle dichiarazioni contro
il Governatore
Giuseppe Scopelliti:
Conosco Giuseppe e Tino Scopelliti da 29 anni.
Erano gli anni ’80 quando, unitamente all’odierno Governatore ed a tanti
altri ragazzi dei quali oggi molti sono noti professionisti, altri onesti
lavoratori, altri ancora purtroppo disoccupati, trascuravamo gli affetti e
qualche ora di studio per dedicarci ad un’intensa attività politica e
sociale.
Non la percepivamo come una perdita di tempo, ma come un’occasione di
semina in attesa che i nostri principi germogliassero.
Era l’epoca in cui droga e malaffare imperavano nella nostra terra, in cui
tanti giovani perdevano la retta via cadendo nel vortice della
tossicodipendenza e della criminalità.
Noi, seguendo i valori che ci erano stati trasmessi prima dai nostri
genitori e poi dal nostro partito, ci ritrovavamo nelle piazze e fuori le
scuole per propagandare la legalità e condannare fermamente ogni forma di
malcostume.
Ricordo – e ne conservo ampie tracce – manifesti e volantini con i quali
chiedevamo pene esemplari per i reati più gravi, che già da allora minavano
la crescita della nostra provincia.
Avevamo estratto dalle caselle della storia i nostri miti, contraddittori e
multiformi, geni della politica, signori della guerra, poeti, filosofi,
artisti.
Erano i tempi in cui il Colonnello Giardina era immerso nei suoi studi per
intraprendere la propria carriera militare, i tempi in cui molti giovani
seguivano gli “insegnamenti” di Oscar Luigi Scalfaro, i tempi in cui altri
ancora si chiamavano tra loro “compagni”.
Noi amavamo alternare momenti di riflessione a periodi di intensa attività
sportiva, sociale, conviviale, realizzando di fatto un tipo di vita
normale, sana, laddove l’attività del corpo serve alla mente affinché
questa non si astragga dalla realtà della vita: guardavamo a Mazzini
(pensiero ed azione), Mussolini (libro e moschetto) e San Benedetto da
Norcia (ora et labora).
Abbiamo sempre considerato l’onestà un piacere, il gusto di essere e di
restare liberi, rifuggendo dall’illecito non già perché ne temevamo le
conseguenze, ma per il nostro rigore morale: non avremmo sopportato di
essere diversi.
Con Peppe Scopelliti, oltre al senso di appartenenza ad una destra sociale
che fortemente ancora oggi influisce sulle scelte politiche, condividiamo
l’esperienza delle minacce e delle pallottole, condividiamo la voglia di
riscatto e la voglia di non chinare il capo dinanzi a logiche che non ci
appartengono.
Questa è la mia esperienza e non possono che suscitare sgomento le ultime
dichiarazioni pubblicate a tutta pagina sui nostri quotidiani.
Il Governatore viene posto a capo di una lobby affaristica, mafiosa e
finanche massonica: Scopelliti, a parere di Giardina, è l’uomo nero, la
causa di tutti i mali della nostra Calabria.
Io non mi rassegno ad ignorare questa presa di posizione e sento il dovere
di difendere il Governatore e la sua famiglia non per mero spirito di
servizio partitico.
L’amicizia con Peppe e Tino Scopelliti – a me che ho subito la mafia
unitamente alla mia famiglia, senza arrenderci – dà la certezza di aver
conosciuto e frequentato due galantuomini che nulla hanno da imparare in
tema di legalità.
E mi rammarico immaginando lo stato d’animo degli anziani genitori del
Presidente della Regione che, dopo aver patito i timori per le continue
minacce da parte dei mafiosi, subiscono oggi ingiustificatamente l’attacco
solitario di un uomo delle Istituzioni.
Da modesto giurista, ricordo a me stesso – ma avrebbe dovuto saperlo anche
un Colonnello – che le mere deduzioni investigative, non apportano
contributi significativi ad un procedimento penale.
Ogni processo, ogni giusto processo per come costituzionalmente garantito,
si fonda su risultanze probatorie certe e riscontrabili, non su aspetti
valutativi, in quanto tali inutili e di nessuna valenza giuridica.
Le uniche valutazioni che ci saremmo aspettati ma che, purtroppo, non sono
state fatte, riguardano una circostanza non trascurabile: Peppe Scopelliti
è stato eletto Sindaco di Reggio Calabria prima con il 54% delle preferenze
(2002) e poi con il 70% dei consensi (2007). Tralasciamo le percentuali
bulgare ottenute dallo stesso quale Consigliere Regionale prima e
Governatore poi.
Delle due l’una: o la stragrande maggioranza dei reggini e dei calabresi è
mafiosa, o le valutazioni di Giardina sono fallaci in partenza.
Una certezza, noi, l’abbiamo: gli elettori di Giuseppe Scopelliti oggi si
indignano.
Credo con ammirazione nei tantissimi Magistrati onesti e nelle Forze
dell’Ordine tutte, punti di riferimento intangibili della mia gioventù e di
tutta la mia vita. A loro guardo con fiducia affinché la vera verità sia
ristabilita. Sono certo che, alla fine di questa storia, qualcuno dovrà
chiedere scusa al Governatore Scopelliti ed alla sua famiglia.
*Avv. Giuseppe Saletta*
*Vice Presidente *
*del Consiglio Provinciale di Reggio Calabria*