Salvaguardare l’autonomia degli istituti scolastici nei comuni ad alta densità criminale
redazione | Il 24, Lug 2012
Lo chiedono i consiglieri regionali Gianluca Gallo, Fausto Orsomarso e Mario Maiolo. Sollecitato l’avvio di un contronto tra Regione, Usr e Ministero della Pubblica Istruzione
Salvaguardare l’autonomia degli istituti scolastici nei comuni ad alta densità criminale
Lo chiedono i consiglieri regionali Gianluca Gallo, Fausto Orsomarso e Mario Maiolo. Sollecitato l’avvio di un contronto tra Regione, Usr e Ministero della Pubblica Istruzione
Raccogliendo l’invito del vicecapogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluca Gallo, anche i consiglieri regionali Fausto Orsomarso (Pdl) e Mario Maiolo (Pd) hanno richiesto alla Regione di attivarsi per aprire un confronto con l’Ufficio scolastico regionale ed il Ministero della Pubblica Istruzione al fine di salvaguardare l’autonomia degli istituti scolastici nei comuni ad alta densità criminale. «Il parametro dell’alta densità criminale – ricorda Gallo – era stato inserito, sulla scorta di un mio emendamento, negli indirizzi regionali per la programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa della Regione Calabria per il quinquennio 2011-2016. Tuttavia, il Governo, coi suoi provvedimenti di contenimento della spesa pubblica, ha stravolto quanto recepito dalla normativa regionale e già fatto proprio dai piani di dimensionamento provinciali, elevando inopinatamente da 400 a 600 il numero di alunni necessario per dar vita a istituzioni scolastiche autonome anche in centri caratterizzati da una incisiva presenza criminale». Una scelta che ha di fatto condannato all’accorpamento diverse scuole calabresi, e tra queste, ad esempio, l’Istituto di istruzione superiore secondaria di Cassano Ionio. «Di fronte a tale situazione – scrivono Gallo, Orsomarso e Maiolo in una lettera indirizzata all’assessore regionale alla pubblica istruzione, Mario Caligiuri – forte è l’istanza che giunge da più parti di ovviare ad una scelta ritenuta penalizzante poichè rischia di incrinare la qualità e la forza dell’offerta educativa in una regione dal territorio urbanisticamente disarticolato, servita da una rete di collegamenti scarsamente efficiente e per di più segnata da una pervasiva presenza della criminalità organizzata di stampo ‘ndranghetistico. Altresì unanime è la richiesta che giunge dal mondo scolastico, sindacale, politico ed istituzionale acchè gli istituti scolastici aventi almeno 400 alunni vengano inseriti tra le istituzioni scolastiche autonome». In coda, l’auspicio che un impegno «diretto ed autorevole del Governo regionale possa servire ad avviare un confronto utile e fecondo ed evitare l’insorgere di proteste e disagi peraltro condivisibili, ai quali sarebbe difficile, se non impossibile, non dare voce e risonanza anche in sede politica ed istituzionale».