“Salvataggio banche, operazioni di potere” Duro Raffaele Papa
Per quanto riguarda le banche, ogni governo ha le sue motivazioni e sollecitazioni che lo spingono a prendere dei provvedimenti, che nel caso specifico della Carige, non intendo discutere.
Personalmente ed in linea generale, ritengo che quando uno Stato salva una banca con risorse pubbliche, lo fa sulla pelle dei più deboli considerando i cittadini solo dei sudditi da sfruttare.
Questo perché la banca non è un impresa sociale non profit, né un’associazione di benefattori ma attività che persegue vero e proprio lucro.
Eroga dei servizi, vende denaro e produce ricchezza che distribuisce ai propri soci e creditori come tante altre società private che vendono azioni ed obbligazioni, con l’aggravante che le banche spesso strozzano i propri clienti con tassi usurai pur di ottenerne guadagno.
Ed allora perché, se una banca fallisce, lo Stato deve interviene con i soldi di tutti i cittadini, mentre gli utili li hanno incassato e continueranno a percepirli solo gli stessi soci?
O forse vi risulta che dopo aver incamerato utili e bonus, questi siano stati elargiti in beneficenza, in opere o regalato allo Stato?
E poi, se bisogna nazionalizzare una banca perché conceda agevolazioni alle imprese ed alle famiglie, perché questo avviene solo a Genova? Nel resto dell’Italia non ne hanno forse bisogno?
Si dirà che la legge sancisce la funzione sociale e fondamentale degli istituti di credito nell’attuale sistema economico ed istituzionale, certo, ma la stessa legge obbliga a specifici ed opportuni controlli e verifiche, molto spesso disattese, altrimenti perché le banche falliscono o necessitano di salvataggi?
Per mia convinzione li ritengo, invece, centri di grandi interessi finanziari che garantiscono e condizionano il potere economico e politico, sempre a vantaggio dei più ricchi e possidenti.
Penso che questo sia un sistema che va radicalmente cambiato, se si vuol realizzare nei fatti l’interesse del popolo, ed eventualmente distinguere gli istituti che costituiscono il polmone di una sana economia, da quelle che come unico fine hanno il raggiungimento di profitti a qualsiasi costo, anche mettendo sul lastrico imprenditori e famiglie.
Questo è lo stato dei fati, tutto il resto, detto senza fronzoli, è raggirare la collettività.
Raffaele Papa