Salvatore Magarò denuncia la crisi economica dell’Associazione regionale Allevatori Il problema nasce dai mancati pagamenti da parte della regione
Il consigliere regionale, Salvatore Magarò, denuncia la situazione «di grave crisi economica, in cui versa l’Associazione regionale Allevatori, a causa dei mancati pagamenti da parte della regione.
L’ARA – spiega il rappresentante regionale – svolge funzioni importanti non solo in relazione al miglioramento degli allevamenti e delle produzioni derivate, ma anche in relazione alla valorizzazione di una filiera che può ambire a divenire voce rilevante del Pil calabrese.
Come si ricorderà, l’ARA nell’avviare la propria attività dal 1° gennaio 2011, ha assunto il personale in carico precedentemente alle A.P.A. nella misura di 51 unità e di circa 80 convenzionati, con la necessità, quindi, di procedere mensilmente all’erogazione degli stipendi e dei compensi oltre oneri e tasse per circa €. 350.000,00.
Per far fronte a questi impegni, oltre a richiedere all’Assessorato competente un finanziamento di startup, come previsto in tutte le altre regioni, l’ARA conduce tutte le attività delegate sia dal Ministero delle Politiche Agricole, sia dall’Assessorato Regionale all’Agricoltura.
E però, in questo quadriennio, a fronte di programmi per un importo di circa 22 milioni e mezzo di euro che l’Associazione regionale Allevatori ha portato avanti, i finanziamenti effettivamente impegnati in favore dell’ARA hanno di poco superato i 14 milioni di cui solo circa 8 milioni effettivamente erogati. Si è così determinato un disavanzo di circa otto milioni di euro, divenuto ormai insostenibile.
Occorre quindi – continua Magarò – un intervento immediato per salvare una struttura presente in tutte le altre regioni italiane e di cui non è stata mai messa in discussione l’operatività a favore sia delle imprese zootecniche sia dei consumatori, grazie al lavoro quotidiano di controllo sulla sicurezza delle produzioni zootecniche.
Per questo – ha concluso il consigliere regionale – auspico l’immediata corresponsione dei contributi stabiliti dalla normativa, ricordando che la Regione ha da tempo proceduto al riconoscimento giuridico dell’Ara, demandando all’associazione compiti e funzioni di interesse pubblico».