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TAURIANOVA (RC), SABATO 28 DICEMBRE 2024

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Salvatore Magarò,”Suor Elena Aiello l’immagine della Calabria degli onesti”

Salvatore Magarò,”Suor Elena Aiello l’immagine della Calabria degli onesti”

| Il 15, Set 2011

All’indomani della cerimonia di beatificazione di suor Elena Aiello, il consigliere regionale Salvatore Magarò, commenta con “stupore, la massiccia partecipazione di cittadini e fedeli all’evento che testimonia, ove ce ne fosse bisogno, la “sete” di fede e di ricerca di “buoni esempi”

Salvatore Magarò,”Suor Elena Aiello l’immagine della Calabria degli onesti”

All’indomani della cerimonia di beatificazione di suor Elena Aiello, il consigliere regionale Salvatore Magarò, commenta con “stupore, la massiccia partecipazione di cittadini e fedeli all’evento che testimonia, ove ce ne fosse bisogno, la “sete” di fede e di ricerca di “buoni esempi”

 

 

COSENZA “La figura di Suor Elena Aiello ci fa conoscere probabilmente l’aspetto più seducente della carità cristiana che si concretizza nelle azioni più che nelle dichiarazioni.  Nel tempo attuale, in cui abbiamo bisogno di riscoprire il valore e l’importanza della fratellanza verso chi ha maggiore bisogno, l’insegnamento della fondatrice della Suore Minime della Passione, è un esempio di solidarietà che può colmare in ciascuno   di noi il vuoto di esistenze, spesso, troppo egoistiche”. All’indomani della cerimonia di beatificazione di suor Elena Aiello, il consigliere regionale Salvatore Magarò, commenta con “stupore, la massiccia partecipazione di cittadini e fedeli all’evento che testimonia, ove ce ne fosse bisogno, la “sete” di fede e di ricerca di “buoni esempi”. “Allo stadio San Vito ieri – ha detto inoltre Magarò – c’era, per lo più,  la Calabria  degli onesti, capace di entusiasmarsi per la storia di vita di una beata e non per gli “eroi di carta”  propinati  quotidianamente dall’etere”.

“Ma l’evento di ieri – ha osservato il consigliere regionale – è anche il risultato di un lavoro prezioso che l’ arcivescovo, mons. Nunnari ha intrapreso,  sin dal suo arrivo in città, con determinazione e devozione, teso a radicare la presenza della chiesa cosentina nella società calabrese.  Un apprezzamento va a don Enzo Grabrieli, padre postulatore e a tutti coloro che si sono prodigati per organizzare un evento impeccabile sia dal punto di vista religioso che organizzativo”.