L’ex procuratore della Dda Boemi querela la pentita Giuseppina Pesce
redazione | Il 08, Ago 2012
Dopo le dichiarazioni rese della collaboratrice di giustizia durante un’udienza nell’aula del Tribunale di Palmi
L’ex procuratore della Dda Boemi querela la pentita Giuseppina Pesce
Dopo le dichiarazioni rese della collaboratrice di giustizia durante un’udienza nell’aula del Tribunale di Palmi
L’ex magistrato Salvo Boemi, già procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria, ha presentato alla Procura della Repubblica di Palmi una querela contro la pentita di ‘ndrangheta Giuseppina Pesce che, nel corso di un’udienza nel processo All Inside che si sta celebrando presso il Tribunale di Palmi, aveva affermato di aver sentito dire nella sua famiglia, ed in particolare dal suocero, che i suoi parenti potevano contare sull’aiuto di Boemi. Ad annunciarlo è stato il legale dell’ex magistrato, Salvatore Costantino.
“Oggi – ha annunciato – il Dott. Salvo Boemi ha depositato presso la Procura della Repubblica di Palmi atto di querela contro Giuseppina Pesce. Non è dubbio, infatti, che le pur vaghe dichiarazioni della Signora Pesce, rese nel corso di una pubblica udienza davanti il Tribunale di Palmi, abbiano avuto la obiettiva capacità di offendere l’onore, il prestigio, la reputazione, la storia professionale del Dott. Boemi.
Con la querela si offre una rappresentazione quasi fotografica dell’azione di contrasto alle organizzazioni mafiose condotta dal Dott. Boemi che racconta di come il nome del magistrato “rimbombasse” nelle case della famiglia Pesce di Rosarno “tutte le innumerevoli volte che le sentenze di condanna agli uomini del clan hanno annunciato la fine della impunità mafiosa o che lo Stato ha iniziato finalmente ad aggredire i loro patrimoni procedendo alla confisca di beni per svariati miliardi”. Sarà rimbombato quando da Presidente della Corte d’Assise di Palmi ha pronunciato 19 ergastoli, tra i cui destinatari comparivano PESCE Antonino, classe 1953 e PIROMALLI Giuseppe; ovvero quando un procedimento penale della DDA del 94 di Reggio Calabria – in quel periodo diretta proprio dal Dott. Boemi – porta il Tribunale di Palmi ad emettere una sentenza di condanna anche nei confronti di PESCE Salvatore, padre della Signora Giuseppina PESCE; o, ancora quando nella qualità di Presidente del Tribunale di Reggio Calabria, Sezione per le Misure di Prevenzione, nel procedimento promosso contro numerosi esponenti della famiglia Pesce (Pesce + 47), firmava il decreto con il quale oltre a sottoporre i preposti alla misura della sorveglianza speciale con divieto di soggiorno nei comuni delle province di Reggio Calabria, Vibo Valentia, Catanzaro, disponeva la confisca di numerosi cespiti per miliardi di lire.
Il Dott. Boemi ha vissuto per decenni una condizione di prigioniero costretto, nello svolgimento della sua funzione, a vivere blindato, sotto scorta, a rinunciare alla bellezza della normalità quotidianità nel nome di una Calabria finalmente libera dal dominio mafioso: l’atto che oggi compie è la doverosa e coerente testimonianza a difesa della storia professionale e civile di un fedele servitore dello Stato”.
Avv. Salvatore Costantino
ECCO LA QUERELA:
ILL.MO SIG. PROCURATORE DELLA REPUBBLICA
PRESSO IL TRIBUNALE DI PALMI
ATTO DI QUERELA
Il Dott. Salvatore BOEMI, nato Reggio Calabria il 2 marzo 1943 e residente in Palmi via Sant’Elia n. 34, difeso dall’Avv. Salvatore Costantino con Studio in Palmi, Piazza Cavour n. 8, con il presente atto propone
QUERELA
affinché si proceda contro la Signora Giuseppina PESCE, per il reato di diffamazione – e/o per ogni altra ipotesi delittuosa che la S.V. individuerà – allorchè, davanti al Tribunale di Palmi all’udienza del 12 giugno 2012, nel corso del suo esame, muoveva verso il querelante addebiti di chiaro e grave segno diffamatorio. In particolare, la Signora Pesce, rispondendo alle domande del P.M. sugli interventi operati nei confronti dell’Autorità Giudiziaria dalla famiglia Pesce e – segnatamente – dal proprio suocero PALAIA Gaetano in favore di esponenti della predetta consorteria mafiosa, individuava – prima – in un tal PIRRI “il tramite” per intervenire sui magistrati, per poi riferire di rapporti diretti tra lo stesso Palaia e l’odierno querelante: “.. si diceva spesso, che mio suocero col Magistrato…non mi ricordo adesso ….Boemi si chiama, che aveva, insomma, dei rapporti con questo Magistrato”.
Estratto verbale udienza del 12. 06.2012
IMPUTATA PESCE: ” Di preciso no, ricordo che loro su Palmi avevano delle amicizie, che c’era questo… io non so adesso che cos’era questa persona, però era un amico della famiglia Palaia e lo loro lo chiamavano Pirri, io non so che cos’era, era forse un Maresciallo, qualcosa, insomma, sempre addentrato in questo senso, che lui, praticamente, riusciva a intervenire tramite i magistrati.
P.M. DOTT.SSA CERRETI Quindi questo Pirri sarebbe il tramite per i Magistrati.
IMPUTATA PESCE: SI
P.M. DOTT.SSA CERRETI E lei nomi di Magistrati su Palmi ne ha mai sentiti, che sarebbero stati secondo quello che le veniva riferito, destinatari di questa intermediazione? Imputata Pesce Io ricordo, sempre da un’espressione, da un qualcosa che si diceva spesso, che mio suocero, col Magistrato….non mi ricordo adesso…Boemi si chiama, che aveva, insomma, dei rapporti con questo Magistrato.
Non appare dubbio che, anche in ragione del contesto nel quale vengono rese (si parla, infatti, espressamente di interventi diretti su magistrati della sede giudiziaria palmese o quali destinatari di intermediazioni – per favorire affiliati al clan dei Pesce) le dichiarazioni della Pesce ledano il prestigio e l’onorabilità del querelante: l’accusa, in particolare, secondo cui il suocero della predetta avrebbe avuto rapporti diretti con “questo Magistrato” ha la obiettiva capacità di offendere l’onore, il prestigio, la reputazione, la storia professionale del querelante.
Oltre all’ incidentale rilievo che il Maresciallo PIRRI a cui farebbe riferimento la Pesce è morto da oltre 15 anni, possono essere utili ai fini dell’accertamento del carattere chiaramente illecito delle dichiarazioni rese della predetta imputata, i seguenti dati fattuali relativi al percorso professionale dell’odierno querelante:
1. 1. Dichiarazioni del primo pentito di ndrangheta Giuseppe Scriva
Dicembre 1984 – Gennaio 1985 – ha raccolto, nella qualità di sostituto Procuratore della Repubblica di Palmi, le dichiarazioni di Scriva Giuseppe da Rosarno da cui prendeva poi avvio il procedimento penale n. 270/85 a carico di Piromalli Giuseppe +321;
(all.ti Verbale Dichiarazioni Scriva; annotazione della Cancelleria di Palmi del 26.10.1987; nota della Squadra di Polizia Giudiziaria al al Procuratore della Repubblica di Palmi sulle sentenze penali riguardanti le persone inicate da Giuseppe Scriva come appartenenti alla Ndrangheta);
1. 2. Presidente della Sezione Penale presso il Tribunale di Palmi e della Corte d’Assise
• ⎫ Dal 1985 al 1988 Presidente di Sezione presso il Tribunale di Palmi, ha diretto contemporaneamente la Sezione Penale e la Corte di Assise. In tale funzione ha celebrato e definito i principali maxiprocessi contro la mafia calabrese degli anni ottanta tra cui il processo noto come il “Processo alla mafia delle tre province” che comminò 19 ergastoli, destinatari, tra gli altri, PESCE Antonino, classe 1953 e PIROMALLI Giuseppe;
(all.ti Sentenza derlla Corte d’Assise di Palmi a carico di PESCE Giuseppe + 94 del 9 giugno 1986; nota stampa de “La Gazzetta del Sud”; nota del Presidente del Tribunale di Palmi del 20 febbraio 1987 “di plauso, non solo per la felice conclusione del processo..ma per la poderosa e convincente motivazione fatta alla decisione”; sentenza della Corte di Cassazione del 20.10.1988 a carico di Pesce Giuseppe + 94);
1. 3. Misure di protezione 1988.
• ⎫ Note del 18.10.1988 e del 16.11.1988 del Prefetto di Reggio Calabria relative alle decisione del Ministero degli Interni di rafforzamento delle misure di protezione disposte dal Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica nei confronti dell’odierno querelante;
• ⎫ Nota del 25 luglio 1993 su “La Gazzetta del Sud”: “VOLEVANO Uccidere il giudice Boemi – Negli anni passati aveva presieduto il Tribunale e la sezione dell’Assise di Palmi”
• ⎫ Nota stampa: “Piano delle Cosche per uccidere il giudice Boemi. Sarebbe stata una “vendetta” per diciassette condanne all’ergastolo e per il sequestro di beni per mille miliardi”
• ⎫ Nota stampa de “Il Giornale” del 25 luglio 1983: “A Reggio Calabria l’anonima pronta ad assassinare un magistrato scomodo “UCCIDETE QUEL GIUDICE” Il piano di morte scoperto grazie alle intercettazioni telefoniche.”
• ⎫ Nota stampa de “Il Quotidiano” del 27.09.1988 Programmato in un summit svoltosi il 13 settembre a Reggio “ATTENTATUNI” A Boemi – Una carica di trirolo doveva esplodere ieri mattna sotto un ponte dell’A3″
• ⎫ Nota stampa dell’ANSA del 21.09.2007: ‘NDGRANGHETA: INTERCETTAZIONI BOSS: TORNA BOEMI PER ANNIENTARCI”
• ⎫ Relazione del ROS – Sezione Anticrimine Reggio Calabria del 22.09.2007: “Evoluzioni criminali della Provincia di Reggio Calabria”;
1. 4. Dal 1988 al 1993 . a Reggio Calabria ha diretto la diretto la Corte di Assise, la Sezione Misure di Prevenzione e il Tribunale del riesame;
• ⎫ il 9 aprile 1993, nella qualità di Presidente del Tribunale di Reggio Calabria, Sezione per le Misure di Prevenzione, nell’ambito del procedimento promosso contro numerosi esponenti della famiglia Pesce (Pesce + 47), firmava il decreto con il quale oltre a sottoporre i preposti alla misura della sorveglianza speciale con divieto di soggiorno nei comuni delle province di Reggio Calabria, Vibo Valentia, Catanzaro, disponeva la confisca di numerosi beni mobili e immobili.
• ⎫ Nota stampa de “La Gazzetta del Sud” del 12.12.1982: Reggio/Decreto d’urgenza della sezione misure di prevenzione BLOCCATI BENI PER 600 MILIARDI Le proposte sono state fatte dalle Procure di Reggio, Palmi E Locri. L’indagine patrimoniale ha riguardato un centinaio di persone. Sequestrata una Ferrari Testaorssa. Colpite le Famiglie Pesce, Romeo, Strangio, Mammoiti e Commisso”;
1. 5. dal 1993 al 2001 ha diretto e coordinato la Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria ottenendo condanne esemplari per capi e affiliati di sessantaquattro cosche malavitose e operanti nella provincia reggina.
1. 6. Dal 2001 al 2005 ha svolto le funzioni di Procuratore della Repubblica in Reggio Calabria, in Locri e poi Procuratore dei Minorenni in Reggio Calabria
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Altri atti
1. 7. Sentenza del Tribunale di Palmi a carico di PESCE Salvatore (padre della Signora Giuseppina PESCE ndr) Procedimento penale n. 12/94 DDA Reggio Calabria.
2. 8. Nota del Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria del 5.11.1996 al CSM e al Procuratore Nazionale Antimafia sulla situazione dell’Ufficio requirente a fronte del numero dei processi da sostenere nei 3 trinbunali di Palmi, Locri e Reggio Calabria.
3. 9. Relazione dell’incontro di Studio organizzato dal Consiglio Superiore della Magistratura – Roma 11-13 – 10.2004:”Criminalità organizzata: aspetti sostanziali eprocesuali”.
4. 10. Annotazione del Procuratore della Repubblica al CSM sugli esiti dei procedimenti penali istruiti e celebrati dalla DDA di Reggio Calabria dal 1994 al 2001.
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Il sottoscritto richiede altresì di essere informato ai sensi dell’art. 408, 2 comma c.p.p. dell’eventuale richiesta di archiviazione, nonché, a norma dell’art. 406, 3 comma c.p.p. dell’eventuale richiesta di proroga delle indagini preliminari.
Palmi, 8 agosto 2012
Dott. Salvatore Boemi
Per autentica:
Avv. Salvatore Costantino