Dopo la decisione di spostare di qualche metro la discussa e tormentata tendopoli di San Ferdinando, costruendone una nuova difronte a quella vecchia, sono partite, in queste ore,  le procedure amministrative per la costruzione del nuovo campo dei migranti attraverso l’acquisto di nuove tende. E’ stata infatti pubblicata, nella sezione “Bandi e Gare”, a cura dell’UOA “Protezione Civile” della Regione Calabria, una “manifestazione d’interesse” finalizzata alla selezione di operatori economici da invitare alla procedura negoziata per la fornitura di 44 tende campali (soluzioni abitative in emergenza), servizi connessi ed altre attrezzature campali complementari per ricondurre l’accampamento provvisorio di San Ferdinando a condizioni di maggiore vivibilità e sicurezza.

Le manifestazioni di interesse, conformi a quanto stabilito nell’avviso, dovranno pervenire a mezzo Posta elettronica certificata alla Regione Calabria entro il prossimo 4 luglio.

Un problema solo rinviato nel tempo. Lo smantellamento, che resta sempre la soluzione definitiva, di competenza dello Stato e quindi della prefettura, non è stato effettuato in quanto l’atteso svuotamento del campo, circa 600 occupanti, non è avvenuto. Ecco perché si è arrivati a questa soluzione provvisoria, che chissà quanto durerà.

Un’emergenza, che dopo l’uccisione di un cittadino del Mali da parte di un carabiniere che ha reagito per difendersi, resta e persiste. Una melina istituzionale, che sa tanto di calcio all’italiana vecchia maniera, ma anche di una classe politica nazionale che non riesce ad assumersi le proprie responsabilità. Il campo resta, anche se spostato di qualche metro, e le problematiche comunque permangono. Una bomba ad orologeria pronta ad esplodere alla prima emergenza. Le lancette sono solo spostate nel tempo. Speriamo che non sia così, che non si ripetano episodi di violenza, ma, purtroppo, le condizioni ci sono proprio tutte.