San Ferdinando, dopo crowdfunding i prelievi in mare Il Comitato 7 Agosto ha effettuato i primi campionamenti delle acque del mare antistante San Ferdinando. Una battaglia per la verità alla quale si è associato il sindaco Andrea Tripodi
di Giuseppe Campisi
San Ferdinando – Continua la battaglia del Comitato 7 Agosto per la tutela delle acque e della balneazione dell’area costiera di San Ferdinando. Dopo la campagna di raccolta fondi lanciata tramite social e portata avanti anche grazie ai gazebo (nel corso della quale sono stati raccolti poco più di 2400 euro da impiegare per i costi delle analisi chimico-fisiche, nda) si è passati alla fase operativa di raccolta e campionatura delle acque. «Dopo una settimana di cattivo tempo che ci ha costretto a rimandare i prelievi in mare, ieri siamo riusciti finalmente a procedere. Ad eseguire i campionamenti il tecnico incaricato dal laboratorio selezionato fuori regione i cui riferimenti saranno resi noti con la pubblicazione dei risultati che dovremmo avere fra pochi giorni» è quanto hanno riferito direttamente dal Comitato.
Prelievi avvenuti alla presenza del primo cittadino di San Ferdinando Andrea Tripodi nella qualità di pubblico ufficiale. Un gesto ed una presenza, quella del sindaco, che rimarca ancora una volta la volontà di stare chiaramente dalla parte della gente e dei cittadini in favore della verità sulla annosa questione della qualità delle acque più volte contesa e contestata da cittadini e bagnanti di un’area molto vasta di territorio in un tira e molla con gli enti preposti al controllo, Arpacal in testa. Le campionature delle acque, di cui si attendono a breve i risultati delle analisi, sono avvenute non in condizione di mare non esattamente limpido ed in punti diversi seppur non molto distanti dalla riva. «Lungo il litorale infatti – continuano dal Comitato – erano presenti in più punti le chiazze verdastri/marrone che da ormai due anni ci stanno tormentando e abbiamo così prelevato l’acqua di mare in 3 punti diversi.
Una battaglia civica con spinta dal basso che grazie al crowdfunding sta interessando una tematica molto sentita dalla popolazione fatta propria dall’associazione che si è battuta per fare luce sul “canalone dei veleni”. «Questa indagine altro non è che il primo passo verso la battaglia invernale che ci attende – proseguono -. Perché, sia chiaro, non daremo tregua a nessuno fin quando non verranno implementate tutte quelle iniziative indispensabili per invertire la rotta che porti alla rinascita del nostro territorio. Non possiamo più stare fermi mentre le nostre risorse svaniscono lentamente, giorno dopo giorno».