San Giorgio Morgeto, il sindaco Valerioti: “Perchè si getta fango sulle istituzioni elette democraticamente? Io sono legittimamente nelle mie funzioni di primo cittadino” Il primo cittadino scrive una lettera al direttore di Approdo per segnalare il mancato diritto di replica di un'altra testata giornalistica
redazione | Il 15, Set 2024
Egregio direttore ,
le scrivo nella qualità di sindaco in carica del Comune di San Giorgio Morgeto. Nei giorni scorsi ho inviato una lettera in diritto di replica ad una testata giornalistica non avendo ricevuto nessuna risposta, mi sono rivolto a lei, sensibile al diritto delle persone per poter aver pubblicato la mia versione dei fatti
Partiamo dal tono accusatorio dell’articolo secondo il quale io avrei omesso di trasmettere la nota Prefettizia ai consiglieri comunali se non addirittura di convocare il consiglio comunale.
In data di venerdì 6 settembre in tarda mattinata mi è stata consegnata la nota prefettizia riguardante la decadenza da Sindaco. Trascorso sabato e domenica 7 ed 8 settembre e fatti gli opportuni approfondimenti e continuando a svolgere regolarmente l’attività istituzionale oltre quella lavorativa ieri mattina 12 settembre dopo le nove la notifica è stata fatta ai consiglieri comunali e con grande stupore prima ancora che i consiglieri interessati ne avessero contezza era già in edicola . Immediatamente ieri mattina ho personalmente inviato la comunicazione della notifica ai consiglieri alla prefettura di Reggio Calabria, evidenziando che avrei quanto prima comunicato la data di convocazione del Consiglio Comunale.
Ho grande rispetto personale ed istituzionale per Sua Eccellenza il Prefetto dottoressa Clara Vaccaro donna di altissimo spessore umano ed istituzionale per non seguire le sue indicazioni. Quindi nessun ritardo nessun sotterfugio nessuna diffida, nessuna ingiunzione ma solo rispetto istituzionale.
In quanto alla vergognosa illazione di presunti atti depotenziati l’unica domanda che ci poniamo e che pongo a lei se si tratti solo di ignoranza ed incompetenza o se nasconda interessi subdoli di burattinai occulti. E’ di una ovvietà addirittura banale che si studia in educazione civica che un sindaco , una giunta, un consiglio comunale in carica come noi tutt’ora siamo, siano sono nella loro pienezza dei poteri come stabilisce la legge .
Devo confessare che mi sarei aspettato dal direttore di quella testata giornalistica almeno una telefona di richiesta di informazioni e chiarimento prima di pubblicare un articolo che ha gettato nel panico una comunità che per una intera giornata ha immaginato di non avere più il sindaco che aveva rieletto con percentuali che nessuno aveva riportato nella storia di questo paese avendolo potuto votare in base alle leggi dello Stato.
Non comprendo altresì direttore la sottolineatura circa la mia vicinanza ad un gruppo politico che non è certo un segreto è componente della mia maggioranza all’interno di una coalizione civica che vede presenti esperienze ed appartenenze diverse unite dall’unico collante di operare per il bene della nostra comunità.
In quanto a me non è un segreto per nessuno la mia “democristianità” di uno vissuto seguendo la dottrina sociale della Chiesa e l’impegno politico di Moro, Zaccagnini e De Mita che terminò il suo cammino politico ultraottantenne facendo il Sindaco di Nusco suo paese di origine.
In quanto al fango dispensatomi a piene mani all’interno dello stesso articolo che analizzeremo compiutamente in altre sedi , solo due piccole precisazioni premettendo che non ho mai avuto alcuna condanna penale né di avere alcun procedimento in corso.
Consegnerò personalmente l’articolo alle care oneste persone miei pazienti e concittadini che vengono definite nell’articolo persone controindicate nei confronti dei quali io non avrei firmato un’ordinanza di tipo ambientale. Io le ordinanze le ho firmate e sono stato denunciato da uno squallido individuo all’epoca consigliere comunale oggi dicono vicino all’attuale minoranza, a cui avevo negato l’assessorato. Ricordo a me stesso che per quella vicenda sono stato addirittura portato a processo e che sono stato assolto in primo grado perché il fatto non sussiste.
Infine egregio direttore la mafiosità di ciascuno di noi non si misura con gli scioglimenti per mafia di cui i Sindaci avrebbero una sorta di “responsabilità oggettiva” ma con il nostro vivere quotidiano e con le nostre azioni in favore della comunità portate avanti anche per contrastare nei fatti e con l’esempio ogni tentativo o atteggiamento mafioso o ndranghetistico formando insieme alla scuola ed alle agenzie educative del territorio i nostri ragazzi portandoli a vivere nell’onestà e nella legalità, oltre che tenendo sbarrate a mafiosi e delinquenti le porte del palazzo comunale.
La ringrazio per l’attenzione rimango a sua disposizione .
Il Sindaco Dott. Salvatore Valerioti