San Lucido: la Nesci (M5S) bacchetta Nunziata sul sequestro del porto "Le parole di Nunziata raccontano di una visione singolare della giustizia, come se la magistratura fosse l'oratorio"
«Sul sequestro del porto di San Lucido (Cosenza) registro le dichiarazioni tragicomiche del consigliere di minoranza Franco Nunziata, cognato del sindaco in carica Roberto Pizzuti. Con argomentazioni incredibili, il consigliere ha ritenuto del tutto esagerato il provvedimento emesso dal gip». Lo dice la deputata M5s Dalila Nesci, che nei giorni scorsi aveva chiesto al sindaco di chiarire pubblicamente i fatti ricostruiti dalla procura di Paola (Cosenza) che hanno portato il gip a sequestrare il porto».
La parlamentare Cinque stelle sottolinea: «Nunziata ha detto testualmente che in seguito al mancato collaudo della struttura, alla carenza dei requisiti di sicurezza elettrica o antincendio, all’assenza di alcune autorizzazioni e all’occupazione abusiva del demanio marittimo con il mancato pagamento dei canoni di concessione demaniale, si potevano tranquillamente ordinare delle prescrizioni a termine senza necessariamente adottare provvedimenti più eclatanti che hanno colto di sorpresa l’opinione pubblica sanlucidana». «Le parole di Nunziata – aggiunge la parlamentare – raccontano di una visione singolare della giustizia, come se la magistratura fosse l’oratorio». «Nunziata – continua la deputata M5s – ha accentuato il silenzio del sindaco, ritenendo forse di parlare in sua difesa. Vicende del genere ci dicono quanto la cultura della cosa pubblica sia da ancora da costruire in Calabria, e quanto la politica, al di là delle sigle, mostri scarso rispetto per le istituzioni. Un consigliere di minoranza ha un ruolo pubblico, non va dimenticato».
Nesci conclude: «Dopo questo scivolone del cognato, mi auguro che il sindaco Pizzuti inviti i cittadini di San Lucido a un’assemblea pubblica, per spiegare nei dettagli i fatti del porto».