Sanità, a Brindisi 24 arresti e 45 indagati
redazione | Il 15, Nov 2010
Si dedicavano a incombenze private durante l’orario di lavoro
Sanità, a Brindisi 24 arresti e 45 indagati
Si dedicavano a incombenze private durante l’orario di lavoro
(ANSA) BRINDISI – Il carabinieri del NAS di Taranto hanno eseguito 24 provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di medici, infermieri, tecnici di radiologia, impiegati amministrativi e addetti alle pulizie, tutti dipendenti o convenzionati con la ASL di Brindisi, con l’accusa di truffa aggravata e continuata in danno del Servizio Sanitario Nazionale. I destinatari delle misure cautelari facevano timbrare il proprio cartellino marcatempo a colleghi o persone estranee, assentandosi arbitrariamente da luogo di lavoro per svolgere proprie incombenze o attività sanitarie private, causando così pesanti ritardi nei tempi di attesa per effettuare esami diagnostici presso la ASL di Brindisi. Nella stessa operazione sono indagate altre 45 persone per reati analoghi. Dei 24 dipendenti dell’Asl di Brindisi agli arresti domiciliari, quattro sono medici, nove infermieri, otto dipendenti amministrativi, uno tecnico radiologo e due addetti alle pulizie. Sono tutti in servizio nel presidio del capoluogo di via Dalmazia. Altre 45 persone sono state denunciate a piede libero. Per altri otto dipendenti è stata chiesta la sospensione dal servizio che potrebbe diventare esecutiva dopo l’interrogatorio al quale saranno sottoposti. “Abbiamo previsto misure restrittive – ha detto il procuratore di Brindisi, Marco Di Napoli – solo per i casi più gravi”. In una delle riprese tv fatte dai carabinieri mostra una delle due addette alle pulizie che immette nell’apposita macchinetta un mazzetto di cartellini marcatempo. INCOMBENZE PRIVATE IN ORARIO LAVORO – Spesa al supermercato, accompagnamento dei figli a scuola, disbrigo di faccende domestiche o di incombenze private: tutto durante l’orario di lavoro. Sono le accuse mosse ai 24 dipendenti dell’Asl di Brindis da stamani agli arresti domiciliar. Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal gip del Tribunale di Brindisi Eva Toscani su richiesta del procuratore della Repubblica, Marco Di Napoli, e del sostituto Adele Ferraro, e sono state eseguite dai carabinieri del Nas di Taranto. Le faccende ‘private’ nell’ambito dell’orario di lavoro, viene sottolineato dagli investigatori, avrebbe in alcuni casi causato “inaccettabili tempi di attesa per effettuare esami diagnostici”. Le indagini si sono avvalse di intercettazioni video. E’ stato anche accertato le condotte illecite sono continuate nonostante la diffusione di notizie riguardanti l’assenteismo nelle stesse strutture sanitarie.
PAZIENTI COSTRETTI VERSO ‘PRIVATO’ – Si sono riflesse “sull’ efficienza di quel presidio pubblico” le illecite condotte dei dipendenti dell’Asl di Brindisi che, nell’orario di lavoro, hanno svolto svariate incombenze di natura privata. Lo rilevano gli investigatori sottolineando che la struttura sanitaria, “nel disattendere le alte funzioni socio-assistenziali demandate, ha progressivamente eluso le richieste di esami diagnostici in tempi ragionevoli”. Ciò ha determinato “la migrazione degli utenti verso strutture convenzionate con conseguenti incidenze finanziarie sul Servizio sanitario nazionale, ovvero il ricorso a professionisti privati con aggravi economici per i singoli pazienti”.
DUE MEDICI BLOCCATI IN FLAGRANZA – Due medici sono stati stamani in flagranza dai carabinieri che li hanno sorpresi nelle loro abitazioni dove avevano fatto ritorno dopo aver timbrato il badge del presidio ospedaliero di via Dalmazia. I militari hanno notato i due dirigenti medici timbrare il cartellino e andare via. Nel successivo controllo hanno accertato che erano tornati a casa.
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