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TAURIANOVA (RC), SABATO 23 NOVEMBRE 2024

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Sanità Catanzarese, lettera di Bova a Michele Mirabello Si punta all'integrazione delle aziende ospedaliere

Sanità Catanzarese, lettera di Bova a Michele Mirabello Si punta all'integrazione delle aziende ospedaliere
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“Ho depositato una proposta di legge, la n. 348 della legislatura in corso, che ha per oggetto l’integrazione delle Aziende ospedaliere della Città di Catanzaro”. Così scrive il consigliere Arturo Bova, presidente della Commissione per la lotta alla ndrangheta, al presidente della terza Commissione, ‘Sanità’, Michele Mirabello.

“Come certamente saprà – prosegue Bova – l’integrazione delle aziende ospedaliere di Catanzaro è questione delicata e, al contempo, esigenza prioritaria nel percorso di rilancio dell’intero sistema sanitario calabrese, e di quello catanzarese in particolare. La proposta di legge condensa in sé un lungo e meticoloso lavoro avviato dalla Regione, dai consiglieri di maggioranza e di opposizione, dal commissario ing. Massimo Scura e dai delegati delle due aziende ospedaliere. Per diversi mesi – continua Arturo Bova – nonostante un accordo di massima sull’intero processo di integrazione, i tavoli di lavoro si sono fermati in una deprecabile fase di stallo, che ho inteso smuovere con la presentazione del mio progetto di legge.

Solo così – a parere mio – e riportando la discussione nell’Aula consiliare, il ruolo dei Consiglieri regionali potrà finalmente trovare sostanza nel dibattito su una proposta su cui si discute ormai da anni. La sanità calabrese non può essere terreno di conquista o di lotte di quartiere – rileva Arturo Bova – mentre si sta giocando una partita determinante per la salute dei cittadini e per lo sviluppo della Calabria. Per tale ragione chiedo l’immediata calendarizzazione del progetto di legge fin dalla prossima seduta della Commissione ‘Sanità’ poiché il processo di integrazione delle aziende ospedaliere di Catanzaro non può attendere oltre per il bene dei cittadini. Sono loro, infatti – conclude Arturo Bova – i primi e gli unici depositari di interessi che siamo chiamati a tutelare e dobbiamo farlo nella sede naturale del nostro impegno:il Consiglio regionale”.