Sanità, consegnate risonanze in ospedali Asp Reggio Le apparecchiature sono da destinare nelle strutture di Locri, Polistena e Melito Porto Salvo. La soddisfazione di Sul
L’ASP di Reggio Calabria, con nota del 20 febbraio, ha annunciato l’acquisto di tre nuovi tomografi a risonanza magnetica da 1,5 tesla, da destinare agli Ospedali di Locri, Polistena e Melito Porto Salvo. Appresa la notizia con grande soddisfazione, si è però cercato di capire se, questo tipo di attrezzatura è quella giusta. E’ bastato poco, con gli attuali mezzi di comunicazione, per conoscere le caratteristiche, cosa si stava acquistando e quali fossero gli elementi di criticità presenti in tale acquisto: 1) il tomografo a risonanza magnetica da 1,5 tesla serve soprattutto per indagini osteo-articolari; 2) è dotato di 8 canali non espandibili sino a 32 e quindi non permette l’esecuzione di indagini di tipo neurologico, vascolari, body – prostata, fegato, pancreas, utero, mammella, retto, piccolo intestino; 3) non si possono applicare pacchetti e bobine dedicate per approfondire lo studio di esami particolari.
Per fortuna la gara è ancora in essere e probabilmente sarà possibile acquistare il top di gamma di Tomografo a Risonanza Magnetica, spendendo soltanto poche centinaia di migliaia di euro in più.
Tuttavia bisogna essere veloci ed efficaci, affidando compiti precisi di scelta a coloro che andranno ad acquistare le apparecchiature, in quanto, non essendo tecnici della materia, potrebbero aggiudicarsi l’apparecchiatura che costa meno facendo un errore imperdonabile.
Il costo in più sarà ammortizzato in poco tempo dal ritorno economico che avrà l’ASP e, inoltre, non bisogna trascurare il grande passo avanti che si farà in termini di Livelli Essenziali di Assistenza.
Sicuramente la gara verterà in tale direzione, bisogna pensare ed operare per il bene comune, siamo nel settore Pubblico e non possiamo fare errori.
Se ciò non fosse, sarebbe veramente una “scura” pagina della gestione del Commissario ad Acta delegato al piano di rientro nella sanità della Regione Calabria. Ma ancor di più, lo sarebbe per tutti i cittadini che ancora credono in un positivo cambio di marcia nel settore della Sanità Regionale, convinti che il Pubblico è meglio.
D’altronde gli ospedali Spoke non possono limitarsi nelle prestazioni, sono ospedali di riferimento e devono garantire la continuità assistenziale e, i L.E.A., si misurano sui servizi pubblici essenziali e sulla diagnosi prima ancora della cura.