Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), VENERDì 22 NOVEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Sanità, in difficoltà le piccole farmacie dell’Aspromonte Lo sfogo della dottoressa Teresa Maria Rovella: "Mancati pagamenti dell'Asp: non posso elemosinare quello che mi dovrebbe toccare di diritto"

Sanità, in difficoltà le piccole farmacie dell’Aspromonte Lo sfogo della dottoressa Teresa Maria Rovella: "Mancati pagamenti dell'Asp: non posso elemosinare quello che mi dovrebbe toccare di diritto"
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

La dottoressa Teresa Maria Rovella è una farmacista che ha una piccola farmacia in un paesino dell’Aspromonte. La dottoressa lamenta i mancati pagamenti da parte dell’Asp e le difficoltà nella gestione della farmacia senza alcun aiuto economico. Ecco lo sfogo della farmacista: “Sono una farmacista rurale sussidiata di un paesino dell’Aspromonte. Ho rilevato una farmacia fantasma nel 2006 perché adoro la mia professione. Come tutti gli “amori impossibili” è da allora che lotto per sopravvivere. Appena ho aperto sono iniziati i ritardi dei pagamenti delle spettanze ASP e cosi sono continuati per circa un anno. Oggi dopo, i vari commissariamenti, e dichiarazione di fallimento ASP Reggio Calabria, mi trovo a dover affrontare l’annoso problema dei non pagamenti. La mia vita di farmacista si svolge tra palazzo Tibi e la farmacia.

Le risposte purtroppo sono sempre uguali: “Le casse sono vuote, abbiamo dovuto pagare arretrati di novembre e non c’è più nulla, forse con la rimessa per il prossimo mese potremmo pagare ma non è sicuro. La rabbia stavolta prevale sullo sconforto e sulla rassegnazione. Amo troppo il mio lavoro e amo troppo viverlo a pieno nel mio paesino di ormai poche anime. A questo punto ho deciso per salvare tutto ciò che ho creato di rivolgermi al prefetto che so sensibile al problema. Tra pochi giorni mi recherò al convegno nazionale della Fofi dove si parlerà della farmacia del futuro con prospettive per noi quasi impossibili. Noi lottiamo per il quotidiano e per restare in vita ecco perché non mi sento di far parte del resto d’Italia ma non posso sempre pagare questo scotto e elemosinare quello che mi dovrebbe toccare di diritto. Mentre scrivo sono seduta davanti alla prefettura ed attendo che il prefetto mi riceva. Sono disposta a lottare. Io non intendo abbandonare e chiudere per colpe non mie”.

Dottoressa Teresa Maria Rovella