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Sanità Lazio, Assotutela: “Basta tagli lineari alle cure”

Sanità Lazio, Assotutela: “Basta tagli lineari alle cure”

| Il 28, Apr 2014

“E’ totalmente irragionevole che la Regione possa procedere alla chiusura di alcuni presidi con l’accorpamento dell’Asl Roma A alla Asl Roma E assieme al depotenziamento dell’ospedale San Filippo Neri”

Sanità Lazio, Assotutela: “Basta tagli lineari alle cure”

“E’ totalmente irragionevole che la Regione possa procedere alla chiusura di alcuni presidi con l’accorpamento dell’Asl Roma A alla Asl Roma E assieme al depotenziamento dell’ospedale San Filippo Neri”

 

 

“Ci stiamo sempre più rendendo conto che la chiusura di alcuni reparti
ospedalieri da parte della Regione Lazio, l’accorpamento delle specialità e
la riduzione dell’offerta sul territorio altro non è che un poderoso taglio
lineare alle cure di cui necessitano i cittadini. Le Case della salute a
oggi inaugurate non danno ancora risposte che peraltro riteniamo possano
essere valutate solo quando lavoreranno a pieno regime”.

Lo dichiara il presidente di AssoTutela, Michel Emi Maritato.

“E’ totalmente irragionevole infatti che la Regione possa procedere alla
chiusura di alcuni presidi con l’accorpamento dell’Asl Roma A alla Asl
Roma E assieme al depotenziamento dell’ospedale San Filippo Neri.
Unificando le tre entità si andrà incontro solo a un esiguo risparmio sugli
emolumenti dei vertici apicali. Ma non è questo il risparmio di cui il
Lazio ha bisogno per rientrare del deficit”. Diversamente – prosegue
Maritato – ancora non sono previste affatto le riconversioni delle
strutture in chiusura in case della salute. Vale a dire che le Case della
salute non sono ancora diventate realtà. Facciamo un esempio di taglio
lineare su tutti: il presidio del Nuovo Regina Margherita declassato da
ospedale e pronto soccorso otorino nel 2008 e poi ancora declassato a punto
di primo soccorso, ce lo ritroviamo nel piano del governatore da
riconvertire di nuovo. Altro esempio di taglio è quello di voler ridare
una nuova destinazione d’uso al Forlanini quando questa grande struttura è
sotto stretto vincolo architettonico e funzionale. E così via non ci
convince – aggiunge Maritato neppure l’accorpamento dei tre grandi Irccs
romani: lo Spallanzani che si occupa di malattie infettive assieme al
centro dei tumori Regina Elena e all’Istituto San Gallicano. Allarmante
anche la chiusura degli Ospedali Riuniti di Albano e Genzano e
dell’ospedale Luigi Spolverini di Ariccia che potrebbe avvenire prima che
il nuovo Ospedale dei Castelli venga edificato”. Con queste precisazioni
che vorremmo fare al presidente del Lazio Nicola Zingaretti – conclude
Maritato – chiediamo a lui direttamente garanzie nella programmazione di
cura per i nostri cittadini perché a oggi non vediamo che ci sia
assolutamente la volontà di fare un piano serio che porti il Lazio fuori
dal debito senza tagliare l’offerta sanitaria pubblica”.