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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 16 DICEMBRE 2024

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Sanità Lazio, Assotutela querela Zingaretti e la Commissione Agenas

Sanità Lazio, Assotutela querela Zingaretti e la Commissione Agenas

| Il 22, Nov 2013

Per la presunta illegittimità del concorso per manager dell’Asl

Sanità Lazio, Assotutela querela Zingaretti e la Commissione Agenas

Per la presunta illegittimità del concorso per manager dell’Asl

 

 

“Sono troppe le illegittimità che il primis il presidente del Lazio Nicola
Zingaretti ha commesso fin dall’inizio nell’avvio delle procedure per la
scelta dei nuovi manager delle aziende sanitarie. Ed è per questo motivo
che tramite ad uno staff di avvocati abbiamo proceduto nella relazione
degli atti di citazione e querela nei confronti del governatore e nei
confronti dei tre membri della commissione, Riboldi, Longo e Frey, che
hanno seguito le procedure di selezione e prova”.

Lo dichiara il presidente di AssoTutela, Michel Emi Maritato.

“Le violazioni che abbiamo ravvisato riguardano (Art. 6, II co., D.P.R. 487
del 1994 ) che vieta che le prove di un concorso si tengano nelle festività
religiose, nonché di cui L. 101 del 1989 nelle giornate delle festività
ebraiche e valdesi: diversamente le prove si sono tenute di sabato. E
ancora – precisa Maritato – la violazione (Art. 6, III co., D.P.R. 487 del
1994) che impone che i candidati alla prova orale deve essere data apposita
comunicazione ai singoli candidati, riportando la votazione conseguita,
almeno giorni 20 prima della data in cui si sosterrà la prova. La
violazione (Art. 13 D.P.R. 487 del 1994) in tema di trasparenza dei
concorsi pubblici, in quanto le commissioni esaminatrici devono stabilire e
pubblicare in tempo contemporaneo alla pubblicazione del bando di concorso
le modalità e criteri di valutazione, anche in riferimento all’Art. 97
Cost. e all’art. 1 della L. 241 del 1990 che hanno qualificato il principio
di trasparenza quale principio fondamentale dell’agire della pubblica
amministrazione, e questo invece non è stato fatto. E non ultimo la
violazione (art. 3 bis del D.P.R. 502 del 1992) circa l’impossibilità di
ammettere al concorso per la nomina di direttori generali, direttori
amministrativi e direttori sanitari coloro che sono sottoposti a
procedimento penale per delitto per cui è previsto l’arresto in flagranza”.

“In forza della citazione abbiamo anche allegato atti pubblici concernenti
interrogazioni, comunicati stampa e articoli di giornale che comprovano le
pesanti critiche già mosse da alcuni esponenti politici al governatore del
Lazio che sin da quando ha presentato il procedimento di selezione ha
parlato sempre di trasparenza. A noi questa trasparenza viene dimostrata
solo a parole nei fatti invece – conclude Maritato – vorremmo che
intervenisse la magistratura provvedendo a congelare intanto l’iter
procedurale delle selezioni dei manager delle Aziende sanitarie”.