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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 26 NOVEMBRE 2024

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Sanità, Natale amaro per i dializzati cassanesi Mancato rimborso in ordine alla spese sostenute per il trasporto previste dalla legge regionale

Sanità, Natale amaro per i dializzati cassanesi Mancato rimborso in ordine alla spese sostenute per il trasporto previste dalla legge regionale
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Natale amaro per i dializzati cassanesi. Mancato rimborso in ordine alla spese sostenute per il trasporto previste dalla legge regionale. Una situazione di disagio che persiste da oltre sei mesi, che lascia nell’incertezza molti pazienti, che loro malgrado, quotidianamente si sottopongono a cure dialitiche A denunciare il disagio è Francesco Garofalo, portavoce del Comitato Spontaneo di Cittadini per la Difesa per il Diritto per la Salute di Cassano All’Ionio- È ormai da circa sei mesi – afferma Garofalo – che le persone sottoposte a dialisi, non ricevono il dovuto rimborso per le spese di trasporto, che effettuano sia con mezzi propri e ambulanze private.

I pazienti nefropatici anticipano, chi può, di tasca propria i soldi, in questi tempi segnati dalla crisi per poter affrontare le spese di viaggio. Una delle cause alla base del disagio sarebbero proprio le lungaggini burocratiche, che fanno slittare i tempi, atteso che i rimborsi dovrebbero essere versati ogni mese per evitare disagi ai pazienti. Da tempo i dializzati di Cassano All’Ionio, si battono per l’istituzione di questo servizio presso la struttura ospedaliera locale, atteso che da anni gli stessi sono costretti a recarsi quotidianamente in altre strutture(Lungro, Trebisacce, Corigliano, Castrovillari e San Marco Argentano) con conseguente aggravio di costi per l’azienda sanitaria, oltre che un disagio sociale organizzativo ed economico per le famiglie.

Questo Comitato, fa ancora una volta appello ai vertici dell’Azienda Sanitaria provinciale di Cosenza, per individuare ogni utile percorso che possa portare all’attivazione di un centro dialisi, per le cure ambulatoriali presso il nosocomio cassanese, con indubbio beneficio, senza costi aggiuntivi per la collettività, per le famiglie della nostra città, atteso che l’intera struttura ospedaliera è di proprietà dell’Azienda Sanitaria. Trattasi di persone obbligate a recarsi in altre strutture idonee e dunque a dover sistematicamente affrontare viaggi dispendiosi, spesso assieme ai loro congiunti, con un’incidenza negativa anche sulle finanze regionali e su una gestione oculata della spesa sanitaria che imporrebbe politiche per la riduzione della migrazione degli assistiti.
Mi auguro – conclude Garofalo -, che si proceda in tempi brevi al pagamento dei rimborsi spettanti per legge a cittadini, già penalizzati dalle loro deficitarie condizioni di salute.

Francesco Garofalo