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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 31 DICEMBRE 2024

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Sanità Puglia: archiviata la posizione di Vendola

Sanità Puglia: archiviata la posizione di Vendola

| Il 25, Feb 2011

Senatore Tedesco: “Mi autosospendo dal Pd”

Sanità Puglia: archiviata la posizione di Vendola

Senatore Tedesco: “Mi autosospendo dal Pd”

 

Il gip del tribunale di Bari Sergio Di Paola ha archiviato, su richiesta della procura, l’indagine a carico del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. Questi era indagato, assieme ad altre dieci persone, per presunte pressioni politiche, nel 2008, nei confronti dei direttori generali di alcune Asl pugliesi per indurli a nominare direttori amministrativi e sanitari graditi al governo regionale. TEDESCO SI AUTOSOSPENDE – “Dopo aver attentamente valutato la situazione determinatasi a seguito delle iniziative giudiziarie che mi riguardano, e per consentire al mio partito, al mio gruppo, e al Senato tutto di valutare con grande serenità ed equità le circostanze e le richieste che sono state avanzate a mio carico, dichiaro di autosospendermi dal partito e dal gruppo senatoriale del Pd”. Lo ha detto all’ANSA il senatore del Pd, Alberto Tedesco, per il quale la magistratura barese ha chiesto ieri l’arresto alla giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato.

SANITA’: SCANDALO PUGLIA – La richiesta d’arresto per il sen.Alberto Tedesco (Pd) e gli sviluppi delle indagini della Procura di Bari rientrano nell’inchiesta-madre sulla gestione della sanità in Puglia. Fascicolo dal quale sono poi scaturiti i vari filoni affidati ai tre diversi pool investigativi che indagano su appalti truccati nelle forniture di prodotti sanitari e sulle nomine di dirigenti asl e di primari negli ospedali della regione. L’indagine principale ruota intorno alla figura di Tedesco, all’epoca dei fatti contestati assessore regionale alla sanità. Nei suoi confronti è stata avanzata per la prima volta una richiesta di autorizzazione a procedere all’arresto. Gli altri fascicoli d’inchiesta ruotano attorno alla figura dell’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini, balzato alle cronache nazionali per le feste frequentate da escort organizzate nelle residenze estive del premier, Silvio Berlusconi. Con i cinque arresti di oggi (ieri, ndr) salgono a dieci le misure cautelari complessive nell’ambito del filone principale. Già il 17 luglio scorso, infatti, furono arrestati tre dirigenti dell’Asl Bari e due imprenditori Oltre a questa inchiesta, di cui sono titolari i pm Desiré Digeronimo, Marcello Quercia e Francesco Bretone, ci sono altri sette fascicoli in cui sono coinvolti i fratelli Claudio e Gianpaolo Tarantini. Una prima indagine riguarda presunti episodi di corruzione in cambio di forniture di protesi da parte delle aziende dei fratelli Tarantini. Un’altra indagine in cui è coinvolto l’imprenditore barese riguarda il favoreggiamento della prostituzione perchè – secondo l’accusa – avrebbe fornito donne ad esponenti politici del centrodestra e del centrosinistra per far ottenere benefici economici alle sue società attive nella commercializzazione di protesi sanitarie. Altra indagine che ruota attorno alla figura di ‘Gianpi’ riguarda invece gli accreditamenti delle Residenze sanitarie assistite (Rsa) alla Regione Puglia. Anche da questo fascicolo emerge che Tarantini avrebbe inviato prostitute per avvicinare politici del centrosinistra regionale. Poi c’è quella sulle gare d’appalto truccate alla Asl di Lecce che ha portato il 18 marzo 2010 all’arresto dell’ex vicepresidente della giunta regionale pugliese Sandro Frisullo (Pd). E ancora l’inchiesta che ha portato il 7 aprile 2010 all’arresto di Pasqualino Ciappetta, direttore di neurochirurgia del Policlinico di Bari, accusato di aver favorito le società dei fratelli Tarantini in cambio di soldi, viaggi e regali. Infine, nel gennaio 2010, le due inchieste sfociate in due diverse ordinanze di custodia cautelare a distanza di un solo giorno una dall’altra. Una sugli appalti truccati per la fornitura di protesi dalle aziende dei Tarantini in cambio di nomine e favori. L’altra, nell’ambito della quale fu arrestata Lea Cosentino, ex dg della Asl di Bari, riguarda un concorso truccato per un posto da primario di allergologia all’ospedale di Altamura, e la cosiddetta spy story, la bonifica degli uffici Asl da eventuali microspie fatte installare dalla Procura nell’ambito delle incheiste sulla sanità. Questo è l’unico fascicolo sulla sanità ad essere già a processo.

redazione@approdonews.it