Sanità, rimossi i Governatori che non riescono a risanare il buco
redazione | Il 29, Lug 2011
Ciambrone (Fli): “Per il Governatore calabrese è arrivato il momento di passare dal suo libro dei sogni al libro del programmare e del fare attraverso le giuste professionalità”
Sanità, rimossi i Governatori che non riescono a risanare il buco
Ciambrone (Fli): “Per il Governatore calabrese è arrivato il momento di passare dal suo libro dei sogni al libro del programmare e del fare attraverso le giuste professionalità”
Riceviamo e pubblichiamo:
In questi mesi più volte siamo tornati sul problema del buco nero della Sanità calabrese e sul suo fallimentare Piano Sanitario di Rientro (leggasi Tavolo MASSICCI). Ci siamo fatti promotori di studi e di pubblicazioni sull’argomento (pubblicati anche on line) che, puntualmente, sono state osteggiate da chi voleva credere al c.d. “libro dei sogni” di Beppe SCOPELLITI & Co. che, alcuni, volevano innalzare all’altare della politica calabrese -basandosi sulla controtendenza nazionale- come “santo subito”. Abbiamo studiato i flussi dei dati del bilancio e ci siamo subito resi conto del punto di non ritorno! La novità legislativa di queste ultime ore è che i Governatori saranno rimossi, su iniziativa del Governo, se non riusciranno a risanare il buco in sanità. Il decreto, appena perfezionata la sua emanazione, avrà effetto immediato anche per le amministrazioni in corso. Per il Governatore calabrese è arrivato il momento di passare dal suo “libro dei sogni” al libro del programmare e del fare attraverso le giuste professionalità. Il decreto, fra l’altro, impone agli enti locali l’obbligo di una relazione di fine mandato sul Bilancio al fine di porre termine alla pratica del c.d. “scarica barile” e della “eredità dei precedenti amministratori”. Chi si candida e poi vince le elezioni non potrà, quindi, più coprire le sue lacune addossandole a chi lo ha preceduto. Se non si è capaci e non si ha uno scatto di orgoglio di potere risanare ciò che altri ha distrutto è meglio starsene a casa e non candidarsi. Sindaci e Presidenti dalle “mani bucate” saranno ineleggibili a qualsiasi carica per dieci anni. La vicenda del Comune di Reggio Calabria è nota a livello nazionale e sarà interessante attendere la relazione finale sul suo buco nero di bilancio e della inchiesta attivata dalla locale Procura della Repubblica. Sino ad ora è stato fin troppo facile per amministratori che hanno guardato all’oggi e al massimo al domani – dimenticandosi del dopodomani – spendere e far indebitare le loro amministrazioni senza la necessaria e preventiva copertura di bilancio. Chi ha fatto fallire il suo Comune, quindi, non potrà pretendere di porsi alla guida di altre amministrazioni. Dichiarata la bancarotta scatta la sanzione di “morte politica” in analogia con la “morte civile” del fallito in sede civile.
La norma, ovviamente, non piace a tutti e c’è chi si è astenuto ma, personalmente, ritengo che bisogna riconoscere che se effettivamente entrerà in vigore e sarà rettamente applicata si innescherà un circolo virtuoso della buona amministrazione. In futuro vicende negative che, in questi giorni, hanno colpito Fondazione Campanella, Fondazione Betania e altre strutture che operano nel settore socio-sanitario non dovrebbero più ripetersi perchè alla guida della P.A. dovremmo avere politici-amministratori che, quanto meno, non sono stati dichiarati responsabili di un fallimento di una amministrazione da loro diretta. La logica di fondo della nuova norma in commento è chiara: chi di noi affiderebbe una propria Società a colui che ne ha fatto fallire un altra in una precedente esperienza lavorativa? Riteniamo di poter rispondere, ragionevolmente, nessuno! Ebbene è ora che anche con la P.A. si metta mano all’applicazione dello stesso principio perchè i soldi spesi male sono anche nostri e, poi, i debiti ricadono sempre sui cittadini e sulla qualità dei servizi. Bisogna iniziare a cambiare mentalità e approccio sui problemi. Questo è il compito di chi intende fare politica oggi e che si candida come nuova classe dirigente sia essa di centro-destra ovvero di centro-sinistra. Lo scontro politico deve traslare dai personalismi di oggi all’analisi dei problemi e della loro soluzione. L’avversario deve essere contestato sulle sue idee di risoluzione dei problemi e sull’analisi e non, certamente, perchè appartiene allo schieramento avversario. Questa è la nuova politica con la “P” maiuscola che, in uno scatto di orgoglio regionale e nazionale, ci dovrà portare fuori dalle secche in cui siamo caduti nel rispetto del nuovo patto generazionale con le future generazioni di questa regione e del nosto Paese.
Luigi CIAMBRONE
Responsabile GIUSTIZIA FLI Calabria
redazione@approdonews.it