Sanità, tavolo su effetti malattia vescicolare suino Promotore dell'incontro Arturo Bova
Può una riunione aiutare a risolvere un problema complesso come i provvedimenti assunti dall’Europa e dalla Regione Calabria per arginare gli effetti della malattia vescicolare del suino (Mvs)? A quanto pare sì. La riprova in quanto avvenuto stamani nella sede di Palazzo Alemanni del commissario ad acta alla Sanità calabrese, Massimo Scura, dove il presidente della commissione speciale Antindrangheta Arturo Bova (in procinto di partire per Roma, invitato a Palazzo Madama per ascoltare la relazione del procuratore nazionale Antimafia Franco Roberti), d’intesa con il collega Mauro D’Acri, è stato capace di riunire attorno a un tavolo tutte le parti interessate e soprattutto ad ottenere che lo stesso ing. Scura e i componenti della Task force della Regione per le Attività veterinarie si facciano portavoce dell’istanza – da rivolgere al ministero della Salute – di dilatazione della tempistica stabilita fra l’acquisto dei suini e la loro vendita o nei quindici giorni la successiva macellazione. Un lasso di tempo che, attualmente, è stato fissato in sessanta giorni per decreto regionale proprio al fine di contribuire a debellare la grave patologia di cui è vittima l’animale unitamente ai controlli veterinari regionali. Un periodo giudicato da tutti gli allevatori troppo breve, soprattutto da quelli nella cosiddetta fascia Stalla 2. La presenza della malattia impedisce alla Calabria l’esportare del suino nel mondo tanto da procurare un danno pari a circa 100 milioni di euro all’anno. Il danno che ne deriverebbe avrebbe potuto mandare in crisi o addirittura far chiudere parecchie aziende. Un pericolo concreto, quest’ultimo, che ha fatto insorgere i produttori e le associazioni di categoria da cui sono rappresentati. Ecco perché sul delicato argomento c’era – e c’è – molta attenzione, testimoniata anche dalla presenza all’appuntamento di Palazzo Alemanni dei presidenti regionali di Ara, Leo Pangallo; di Cia, Nicodemo Podella; di Coldiretti, Pietro Molinari, e di Confragricoltura, Alberto Statti. Accanto a loro i delegati di Unindustria Calabria e dell’istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno. Senza dimenticare i dott. Turno, Grandinetti e Anastasio, membri della Task force della Regione. Gli stessi che, insieme all’ing. Scura, proveranno a convincere il dicastero di Roma ad elevare l’intervallo fra acquisto e vendita del suino a 90, se non 120, giorni. L’on. Bova, dal canto suo, si è detto molto soddisfatto per quanto emerso nell’importante momento di confronto e per la ricerca di una soluzione in un