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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 12 DICEMBRE 2024

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Sanna Marin, la “giovane seria” della politica che ama il rock Un cursus honorum di tutto rispetto il suo, nonostante l'età infatti ella è vicepresidente del partito socialdemocratico, e membro parlamentare dal 2015, ed ha ricoperto di già anche l'incarico di ministra dei trasporti

Sanna Marin, la “giovane seria” della politica che ama il rock Un cursus honorum di tutto rispetto il suo, nonostante l'età infatti ella è vicepresidente del partito socialdemocratico, e membro parlamentare dal 2015, ed ha ricoperto di già anche l'incarico di ministra dei trasporti

Di Mariachiara Monaco

La donna che vedete in foto, si chiama Sanna Marin, ha 37 anni ed è il ministro capo della Finlandia (la più giovane leader al mondo).
Un cursus honorum di tutto rispetto il suo, nonostante l’età infatti ella è vicepresidente del partito socialdemocratico, e membro parlamentare dal 2015, ed ha ricoperto di già anche l’incarico di ministra dei trasporti.
Insomma, Sanna Marin è giovane, preparata, impavida, bella e guida il paese più felice al mondo (lo rivela il World Happiness Report 2022).
Eppure nei giorni scorsi, è stata al centro di una polemica alimentata dai media finlandesi, ed approdata anche in Italia, come nel resto d’Europa.
Alcuni video circolati in rete, non si sa bene come, mostrano come la premier, si rilassi ballando con delle amiche ad un party privato, come una normale trentenne, sorseggiando qualche bicchiere. Il quotidiano Italehti, fonte dello scoop, ha chiarito di aver ricavato le immagini da storie postate su Instagram. Ma qualcuno ci vede una “manina russa”, soprattutto dopo che la Marin ha annunciato nei giorni scorsi, che eliminerà quasi o del tutto i visti turistici per i russi che vogliono visitare la Finlandia.
«Ho ballato, cantato e fatto festa: cose perfettamente legali. E non mi sono mai trovata in una situazione in cui ho visto o saputo di altri che facevano uso di droghe – ha riferito alla stampa – Ho una vita familiare, ho una vita lavorativa e ho del tempo libero da trascorrere con i miei amici: più o meno come molte persone della mia età », ha poi concluso.
Dopo le numerose polemiche, la prima ministra finlandese ha dichiarato di essersi sottoposta a un test antidroga, i risultati arriveranno fra una settimana.
Ma perché ci si scandalizza così tanto? Probabilmente anche nella civile Finlandia, bisognerà ancora aspettare affinché sia concesso ad un primo ministro donna, quello che rappresenta la normalità per un premier uomo.
Non ne abbiamo il diritto, e soprattutto non possiamo permettercelo visto i numerosi esempi che si sono accavallati negli ultimi anni: basti pensare a Matteo Salvini ed al “suo” Papeete, distaccamento del Ministero degli Interni.
Avere degli interessi, dei gusti musicali che corrispondono o meno all’età anagrafica, e soprattutto avere dei momenti di svago, dovrebbero rappresentare la normalità per qualsiasi essere umano.
Basta affibbiare alla donna l’immagine angelica, e perché no, anche un po’ bigotta e seriosa.
Sanna Marin è una donna delle istituzioni che va ai concerti rock, è spontanea, progressista, moderna, un miraggio o addirittura un miracolo per la politica nostrana.
«Voglio costruire una società in cui ogni bambino possa diventare qualsiasi cosa e ogni persona possa vivere con dignità», aveva annunciato durante il suo primo discorso da premier.
Una politica quindi, che guarda oltre i pregiudizi, e che mostra la bellezza di essere sempre sé stessi.
I temi che ha più a cuore spaziano dall’ecologia al welfare, per poi arrivare all’istruzione, alle politiche sociali, e anche ai diritti civili.
Ad Helsinki, lo scorso mese ha sfilato in pole, insieme alla sua gente durante il Pride, sventolando una bandiera che, soprattutto nel nostro paese, è veramente troppo difficile sventolare per un politico.
In molti l’abbiamo vista poi, con il giubbotto antiproiettile, recarsi nella martoriata Ucraina (è stata una delle prime a farlo), per dare sostegno a Zelensky, e sarà proprio lei a portare la Finlandia nella Nato, accantonando così la storica neutralità del suo paese.
Insomma, Sanna Marin può piacere o non piacere, ma è l’emblema di una generazione che sfida la vecchia guardia, fatta di ombre e di peccati, pronta a puntare il dito contro la nuova, che sa essere “giovane seria”, proprio come la premier in questione.