Santa Venere, protesta della Proposta militante "Due anni di inutili sceneggiate consumate, ignorando i bisogni quotidiani dei reggini, utilizzando in più occasioni progetti già avviati come vetrina impropria e adducendo scuse e glissando su quella realtà cittadina che avevano detto di voler svoltare"
REGGIO CALABRIA – Significativo quanto partecipato l’incontro promosso ieri pomeriggio da parte dei Movimenti della Proposta Militante che si sono recati in modo deciso e compatto in quel di Santa Venere per incontrare e dare quindi conforto ai residenti locali, prime vittime in ordine di tempo di un’amministrazione comunale, quella attuale, assolutamente canzonatoria nei loro confronti dopo la grancassa e gli specchietti per le allodole squisitamente mediatici di due anni addietro.
Santa Venere, estremo lembo di territorio reggino, rappresenta infatti il luogo dove il neosindaco Falcomatà intese insediare la propria Giunta, consumando la prima mistificazione in ordine di tempo ed in puro stile declamatorio e strumentale.
Sul sagrato della Chiesa di questo semplice borgo pedemontano, infatti, la sinistra di governo comunale lanciò il primo proclama secondo il quale avrebbe realizzato da subito, come simbolo di risoluzione delle priorità, i lavori della strada di Santa Venere; promessa puntualmente disattesa e che oggi, dopo ben due anni di menzogne, rappresenta in modo chiaro il loro modo, inconcludente ed inadeguato, di amministrare la Città.
Proprio da Santa Venere, luogo utilizzato per il proscenio demagogico, i Movimenti della Proposta Militante intendono avviare un’azione nuova che, dalla protesta riesca a configurare una proposta che incida direttamente sui bisogni dei cittadini, senza alibi di sorta e con la chiarezza che oggi si richiede.
Due anni di inutili sceneggiate consumate, ignorando i bisogni quotidiani dei reggini, utilizzando in più occasioni progetti già avviati come vetrina impropria e adducendo scuse e glissando su quella realtà cittadina che avevano detto di voler “svoltare”.
Ad oggi nessuna programmazione di territorio, nessuna misura di sostegno sociale, nessuna criticità risolta, nessuna riduzione delle imposte, nessun confronto aperto al contraddittorio, solo selfie e slogan come quelli utilizzati da Falcomatà in campagna elettorale.
Dal fallimento di questa politica si vada ad un Movimento che riesca a svestire ogni preconcetto di parte ed ideologico per andare Oltre, riuscendo a significare l’incontro con i reggini per realizzare insieme una Proposta Organica di Popolo per il governo della Città, coinvolgendo ogni strato e substrato della società civile, conclamando quel concetto di Proposta Militante che già accomuna ed impegna tanti, rifuggendo da sterili proteste.
Le tappe di Proposta Militante non possono che avere inizio dalla prima mistificazione per andare a registrare gli angoli urbani più significativi dell’abbandono in cui versa il territorio, nei luoghi simbolo di quello che poteva essere il riscatto di Reggio e rischia di diventare, grazie alla sinistra allocata a Palazzo San Giorgio, il punto di non ritorno.
Coordinamento Proposta Militante