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TAURIANOVA (RC), VENERDì 22 NOVEMBRE 2024

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Saracena dice no al profitto dell’acqua pubblica Asmel difende il Comune da autorità energia, gas ed acqua

Saracena dice no al profitto dell’acqua pubblica Asmel difende il Comune da autorità energia, gas ed acqua
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Comuni virtuosi, ancora una volta Saracena diventa un caso e un paradosso nazionali. Il Paese del Moscato Passito, infatti, riconosciuto come l’unico comune ad aver anticipato e applicato gli obiettivi del referendum sull’acqua pubblica del 2011 (avendo unificato tutti e 4 i passaggi per il ciclo dell’acqua pubblico e cioè adduzione, captazione, distribuzione e depurazione di competenza comunale), viene preso di mira dall’Autorità per l’Energia elettrica, il Gas e il Sistema idrico perché non otterrebbe dei profitti nell’erogazione dell’acqua pubblica dai suoi cittadini. Più assurdo di così non si può. – No associazionismo coatto dei piccoli comuni, il 9 luglio attesa la sentenza del TAR in merito al ricorso presentato da ASMEL. Il 22 LUGLIO Saracena a Roma per l’avvio del presidio dei sindaci attorno a Palazzo Chigi.

Acqua pubblica, far pagare i propri cittadini 3 volte tanto la bolletta dell’acqua. È un’ingiustizia clamorosa oltre che un paradosso inammissibile. Ecco perché interveniamo in difesa (cosa che dovrebbe fare in realtà l’ANCI) di Saracena. È quanto ha dichiarato Francesco PINTO, il segretario generale ASMEL, l’Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali, che raggruppa oltre 2200 Comuni in tutt’Italia, intervenendo ieri, venerdì 26, a SARACENA all’iniziativa di sensibilizzazione MÒ BASTA promossa dall’Amministrazione Comunale.

Da qui, dall’assemblea ospitata in Piazza S.Lio, alla presenza del Sindaco Mario Albino GAGLIARDI e dell’assessore Elisa MONTISARCHIO, sono emersi un NO forte e chiaro al patto di stabilità, agli ulteriori tagli al fondo di solidarietà e all’associazionismo coatto; un SÌ deciso per il ciclo integrato dei rifiuti e dell’acqua pubblica.

No Associazionismo coatto. – Ad oggi i comuni più piccoli si sono dimostrati più virtuosi di quelli più grandi. L’unione, in pratica, non conviene. I dati ISTAT sulla spesa dei comuni – ha aggiunto PINTO – evidenziano che i piccoli comuni hanno una spesa annua di 852 euro pro capite a fronte della media nazionale di 910 euro e della media dei grandi comuni pari a 1256 euro. PINTO ha spiegato che la norma che vorrebbe l’unione dei comuni è incostituzionale perché lede il principio di autonomia degli Enti Locali: non c’è affatto una correlazione tra piccole dimensioni del comune e costi di gestione ma c’è invece una correlazione opposta, perché è proprio nei piccoli comuni, dove è più agevole e stretto il rapporto con i cittadini, che è più semplice contenere i costi.

Gennaro MONTUORO del Coordinamento Acqua Pubblica “BRUNO ARCURI” si è rivolto ai cittadini presenti per dire loro di prendere consapevolezza di questa fortuna: a Saracena, grazie all’impegno del Sindaco GAGLIARDI, diversamente da quanto accade negli altri piccoli e grandi comuni italiani, l’acqua è veramente pubblica e si paga al minimo.

Il prossimo giovedì 9 luglio il TAR si pronuncerà sul ricorso presentato da ASMEL contro l’associazionismo coatto previsto dalla Legge DELRIO. A prescindere dal merito della sentenza, il mercoledì 22 luglio GAGLIARDI sarà a ROMA con gli altri colleghi dei piccoli comuni per l’avvio di un presidio attorno a Palazzo Chigi che sarà permanente fino alla modifica definitiva della norma considerata incostituzionale e contraria, di fatto, agli stessi principi di spending review.