Save the Children, in Italia oltre 1,4 milioni in povertà Atlante Infanzia: 3,7 milioni vivono in città, dove mancano spazi svago
(ANSA) Futuro cupo per i minori che vivono in Italia, compressi tra l’indigenza dilagante delle famiglie (di cui 1,4 milioni in povertà assoluta), la vita nelle grandi aree metropolitane (dove vive il 37% dei più piccoli) spesso prive di servizi e opportunità di svago, e una scuola sostanzialmente ‘dimezzata’, visto che neanche il 50% degli istituti prevede giornate a tempo pieno. Questa la radiografia inquietante del mondo dei più piccoli al tempo d’oggi secondo il ‘5/o Atlante dell’Infanzia (a rischio) in Italia’, redatto da Save the Children.
Le città, racconta lo studio, si rivelano decisamente “più matrigne che materne”, ma dove in ogni caso vi vive il 37% dei bambini (cioè 3,7 milioni). Il tutto, come accennato, in un contesto pesante sotto il profilo socio-economico: nel 2013 sono state 65mila le famiglie che hanno ricevuto un’ingiunzione di sfratto per morosità incolpevole (+8,3% rispetto al 2012).
Non mancano però le note di speranza. Il rapporto segnala la nascita delle prime scuole ‘open space’ e lo sviluppo della rete dei ‘Punti Luce’ di Save the Children – 11 quelli inaugurati quest’anno – per dare nuove opportunità educative a migliaia di bambini, nell’ambito della campagna ‘Illuminiamo il futuro’. “E’ sotto gli occhi di tutti – spiega il direttore generale di Save the Children, Valerio Neri – il disagio di tante periferie”; è da qui che “dobbiamo cominciare se vogliamo riaprire spazi di futuro e opportunità per l’infanzia nel nostro Paese”.