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Migranti a Reggio, Marziale: “E’ inaccettabile, è disumano”

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“Apprendo da fonti della prefettura di Reggio Calabria che, tra i deceduti dell’odierno
sbarco, vi sono tre minorenni. Tutto ciò è inaudito, è inaccettabile, è disumano”:
è quanto dichiara il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria
Antonio Marziale.
“Quale strategia c’è realmente dietro l’incapacità delle istituzioni mondiali a
risolvere questa ecatombe di bambini? La nostra regione sta facendo miracoli per
accogliere quest’orda di gente disperata – evidenza il Garante – e per questo ringrazio
la macchina dei soccorsi, ancora una volta impeccabile, coordinata dal prefetto Claudio
Sammartino, ma onestamente non si può continuare a raccattare salme di piccolini
che andando incontro alla vita si trovano, invece, al cospetto della morte più crudele
e malvagia”.
“Alla conferenza nazionale dei Garanti per l’Infanzia e l’Adolescenza, prevista a
Roma il prossimo 1 giugno – conclude Marziale – chiederò ai colleghi di intraprendere
con forza, tutti insieme, una campagna di persuasione diretta alle istituzioni dell’Unione
Europea affinchè si passi da politiche di contenimento e smistamento dei flussi
migratori a politiche che davvero tutelino la vita dei bambini, perché la
misura è colma e la mirabile Convenzione internazionale sui diritti del Fanciullo
non può continuare ad essere vituperata, salvo essere ipocritamente festeggiata
ogni qualvolta c’è da strappare applausi”.

COMUNITA’ PAPA GIOVANNI XXIII

Sul molo di Reggio Calabria i volontari della Comunità Papa Giovanni
XXIII, insieme al Coordinamento diocesano per l'emergenza sbarchi, attendono
l'arrivo delle 45 salme causate dall'ultima tragedia del mare. Fra loro
36 sono le donne, 3 i bambini, fra cui un neonato di 8 mesi . Con loro stanno per
arrivare vivi 629 migranti.

«La cosa più impressionante è il container frigorifero
di 17 metri che è stato predisposto al porto per ospitare le salme allo
sbarco. Prego il Signore che doni agli europei occhi per vedere le necessità
e le sofferenze dei fratelli», commenta Giovanni Fortugno del Coordinamento
diocesano di cui la Comunità fa parte. 

«Garantiamo la disponibilità all'accoglienza di tutti i minori
che sono rimasti da soli», sottolinea il Responsabile Generale della Comunità
Giovanni Ramonda, che spiega: «Sin da subito ospiteremo i familiari delle vittime
per dare loro assistenza umana e supporto psicologico».