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Scalzo (Pd) su approvazione legge per Fondazione Terina

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“L’impegno del Consiglio regionale a favore della Fondazione Terina ha conosciuto ieri un’altra pagina importante attraverso l’approvazione di una legge regionale che consente di dissipare dubbi interpretativi sulla precedente normativa. È proprio grazie alla legge di ieri, frutto di un attento studio giuridico e tecnico-contabile, che si potranno percepire effetti favorevoli su una delle situazioni socio-occupazionali più complesse del Lametino”.

E’ quanto dichiara il consigliere regionale del Pd, Antonio Scalzo che sottolinea: “Il testo varato dall’Assemblea (su proposta del collega Aieta, presidente della Seconda Commissione, che ringrazio) semplifica il quadro normativo, mediante l’abrogazione di un articolo della legge regionale 9 del 2007, che era fonte di complessità e incertezze interpretative”.

“Grazie a questo provvedimento dell’Aula – continua l’esponente politico – viene meno la norma che stabiliva che i rapporti tra la Fondazione e la Regione fossero disciplinati da apposite convenzioni, da sottoporre, ad ogni esercizio di bilancio, al parere vincolante in Commissione. Tale norma causava un appesantimento procedurale e una confusione complessiva, che nel tempo non ha giovato alla causa della Terina”.

“Sulla Fondazione, in tutti questi mesi, abbiamo mantenuto alta l’attenzione, attraverso il dialogo che abbiamo messo in atto tra le rappresentanze dei lavoratori e i vertici della Regione. La semplificazione della legge, adesso – prosegue il consigliere – dovrebbe rendere meno contorti i meccanismi di ordine amministrativo che, nel passato, hanno contribuito a costringere i dipendenti ad affrontare una situazione inaccettabile, con gravi ritardi nel pagamento delle spettanze per il loro lavoro, spesso in presenza di famiglie il cui sostentamento dipendeva quasi in toto dalla Terina”.

“Il nostro auspicio – conclude Antonio Scalzo – è che finalmente possa essere avviata a soluzione una questione annosa, che ha prodotto gravi problemi e preoccupazione tra i lavoratori del Centro di ricerca, formazione e sviluppo in campo agroalimentare”.