Scandalo Ospedali Riuniti, tre medici non rispondono alle domande del gip Silenzio nell'interrogatorio di garanzia da parte di tre dei quattro professionisti finiti agli arresti
REGGIO CALABRIA – Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere Pasquale Vadalà, Daniela Manuzio, Filippo Luigi Saccà, tre dei quattro medici degli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria, arrestati e posti ai domiciliari nell’operazione della Guardia di finanza “Mala sanitas”, nel corso dell’interrogatorio di garanzia svoltosi stamane davanti al giudice per le indagini preliminari, Antonino Laganà, che ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare.
Nei prossimi giorni, inoltre, sarà interrogato il primario del reparto di Ostetricia e Ginecologia, Alessandro Tripodi. Durante le indagini sono state scoperte cartelle cliniche “manipolate” o falsificate per coprire le responsabilità derivanti dagli errori medici commessi nei reparti di Ostetricia e ginecologia, di Neonatologia e di Anestesia del Presidio ospedaliero “Bianchi-Melacrino-Morelli” (“Ospedali Riuniti”) di Reggio Calabria.