“Scegliere scrutatori con sorteggio da liste disoccupati” E' quanto chiede Miceli (M5S) per il prossimo referendum e continua: "Solito caos in maggioranza con Bruno che smentisce Morrone. Non accetteremo scelte clientelari"
Rende (Cs) – La querelle sulla scelta degli scrutatori per il referendum
del 17 aprile 2016 ci consegna una maggioranza in mano ad Ncd. E non solo
per la palese contraddizione tra le dichiarazioni del consigliere Morrone
(Laboratorio Civico) e quelle di Bruno (Ncd), ma anche per la presenza
nella Commissione Elettorale Comunale di ben due membri del centro destra:
lo stesso Bruno e il consigliere Monaco. Quest’ultimo, ricordiamo, dal Pd è
approdato direttamente nel partito di Alfano senza passare dal Gruppo
Misto. Alla luce di tutto ciò risulta evidente che grazie al ribaltone
targato Monaco la minoranza consiliare non è più rappresentata nella
Commissione Elettorale, anche se è bene sottolineare che il consigliere
Monaco non ha mai rappresentato il Movimento 5 Stelle in nessuna sede.Abbiamo provveduto a contattare la Prefettura di Cosenza per verificare la
legittimità di una Commissione Elettorale in mano all’esecutivo, pur
conoscendo bene le direttive ministeriali e i vari riferimenti dell’art. 41
comma 2 del Tuel.Ma un altro e più stringente problema resta: ed è quello delle modalità di
scelta degli scrutatori. Abbiamo chiesto al sindaco di Rende, che
ricordiamo essere anche il presidente della Commissione elettorale, checché
ne dica l’autonominatosi Bruno, e a tutti i membri della Commissione, di
selezionare gli scrutatori tramite sorteggio dalle liste dei disoccupati e
tra le fasce più povere della popolazione rendese.È inutile che Manna, o chi per lui, continui a propagandare la pratica del
sorteggio che nei fatti la sua maggioranza non vuole. Chi crede di prendere
in giro? Se non è d’accordo con la maggioranza che governa a Rende, il
primo cittadino faccia un passo indietro e si dimetta.La scelta degli scrutatori tramite sorteggio rappresenta l’unica modalità
in grado di escludere categoricamente il rischio della cattiva pratica
clientelare e l’unica in grado di garantire massima trasparenza a tutta
l’operazione. Tutti gli altri metodi, seppur previsti dalla legge,
alimenterebbero ulteriori dubbi sull’operato di questa amministrazione.In conclusione, non possiamo che ribadire il nostro Sì ai quesiti
referendari e il nostro appello ai cittadini rendesi a prendere parte in
massa alla consultazione del 17 aprile 2016 per bloccare le trivelle e
salvare il mare nostrum dal petrolio e dalle mani delle lobby.Domenico Miceli
Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle Rende