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TAURIANOVA (RC), VENERDì 10 GENNAIO 2025

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Scioglimento Comuni Calabria, riflessione di FdI-An "Innegabile che non sono stati raggiunti gli obiettivi minimi della legge approvata nel 1991"

Scioglimento Comuni Calabria, riflessione di FdI-An "Innegabile che non sono stati raggiunti gli obiettivi minimi della legge approvata nel 1991"
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Le ultime vicende che hanno coinvolto cinque comuni della Calabria in applicazione della normativa sullo scioglimento dei civici consensi impongono delle serie riflessioni. La legge approvata nel 1991 è nata come misura straordinaria ed è stata introdotta per combattere il fenomeno mafioso. Pur tuttavia, nonostante i numerosi provvedimenti di scioglimento, è innegabile che non sono stati raggiunti gli obiettivi minimi. La mafia impera e la corruzione dilaga. Lo scioglimento dei consigli comunali per infiltrazione mafiosa si è rivelato spesso inutile (troppi i comuni sciolti più di una volta) e a volte dannoso (guai a coltivare l’idea che “tutto cambia perché nulla cambi).

Nessuno può mettere in dubbio che, ahi noi, le infiltrazioni e i condizionamenti mafiosi ostacolano la crescita umana, spirituale ed economica di questa nostra Terra ma è altrettanto vero che in uno Stato democratico le deviazioni non si combattono “sparando nel mucchio” o limitando diritti. La possibilità concessa dalla norma agli organi preposti di dare rilevanza anche a situazioni non traducibili in addebiti personali, seppur costruita per garantire diritti di pubblico interesse stride con altri principi costituzionali. È per questo che le regole debbono essere riscritte. Il civico consenso è la più alta espressione democratica di un comune e, quindi, la legge dovrà prevedere che per sciogliere un consiglio comunale è necessaria la prova dell’infiltrazione o del condizionamento mafioso, il cui accertamento va vagliato in contraddittorio tra le parti, nonché la consapevolezza dell’amministratore che il suo modus operandi è viziato.

Laddove non vi è prova certa o sono censurabili solo i comportamenti di alcuni degli amministratori non può più tollerarsi la sospensione della democrazia e la messa alla gogna di onesti sindaci e consiglieri. I cittadini devono ancora credere che la mafia, la corruzione, l’illegalità diffusa e il degrado amministrativo possono esser combattuti con la buona politica e l’uso giusto della giustizia. Aggiungerei che è tempo di operare in termini di prevenzione anche nel momento precedente le elezioni. Un’attenta analisi e una oculata scelta dei candidati per la formazione delle liste, d’intesa tra partiti e istituzioni, eviterebbe che “pacchetti di voti” provenienti da ambienti inquinati vengano utilizzati per favorire personaggi di dubbia moralità. Noi siamo pronti a dare un concreto contributo ad una riforma della legge sullo scioglimento che riaffermi il diritto dovere di amministrare per coloro che vengono liberamente scelti, persegua qualsiasi forma di reato e argini i fenomeni mafiosi.

avv. Giuseppe Seranò
Resp. Reg. Dip. Giustizia

avv. Annamaria Curia
Resp. Dip. Giuridico città di Reggio Calabria