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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 25 NOVEMBRE 2024

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Scionti chiama, minoranza non risponde: non passa surroga Biasi si rifà ad una sentenza del Consiglio di Stato per perorare la tesi dell’incompatibilità della Patrizio. Toccherà al Commissario ad acta procedere alla nomina del sostituto di Dario Romeo

Scionti chiama, minoranza non risponde: non passa surroga Biasi si rifà ad una sentenza del Consiglio di Stato per perorare la tesi dell’incompatibilità della Patrizio. Toccherà al Commissario ad acta procedere alla nomina del sostituto di Dario Romeo
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L’appello del sindaco Fabio Scionti è rimasto inascoltato. Le forze di opposizione, infatti, sulla scia delle tesi portate avanti negli scorsi Consigli comunali, hanno ribadito il proprio “no” alla surroga del consigliere dimissionario Dario Romeo. Il presidente del civico consesso, Fausto Siclari, dovrà ora comunicare alla Regione Calabria l’esito infruttuoso delle due votazioni, caratterizzate da otto “sì” ed altrettanti pareri contrari, che si tradurrà nella scelta di un Commissario ad acta che procederà alla nomina del consigliere che andrà a ricoprire la casella lasciata vacante dall’esponente del Pd.

L’INCOMPATIBILITÀ DELLA PATRIZIO CERTIFICA L’INCOMPATIBILITÀ TRA MAGGIORANZA ED OPPOSIZIONE – L’ex sindaco Roy Biasi, rifacendosi ad un parere del Consiglio di Stato sul caso di un ex assessore che una volta dimessosi è stato ritenuto incompatibile a ricoprire la carica di consigliere comunale, ha nuovamente cavalcato la linea dell’impossibilità dell’ex vicesindaco Carmela Patrizio di adempiere ad entrambi i ruoli: «C’è incompatibilità, quello che diciamo non è strumentalità verso la maggioranza. Siamo dinanzi ad un delirio d’onnipotenza, al festival dell’arroganza. Chi accetta di essere in giunta cessa di essere il primo dei non eletti. Il consigliere subentrante è dunque incompatibile: ecco spiegato il “no” alla surroga». La maggioranza, però, tramite le parole del consigliere Francesco De Marco, ha ribadito la liceità della trafila burocratica per la sostituzione di Romeo: «Un quadro sulla legittimità dell’iter – afferma De Marco – è già stato dato nella diffida ad adempiere. Non votando la surroga si bloccheranno i lavori consiliari. In merito alla sentenza del Consiglio di Stato dico che gli atti devono essere letti con la dovuta calma anche se la sentenza menzionata da Biasi non ha nulla a che fare con il caso specifico. Bisognerebbe solo ottemperare all’ordine arrivato dagli organi istituzionali». Siclari, ex storico braccio destro di Biasi, smonta la teoria dell’alleato di un tempo: «La fattispecie citata da Biasi non ha nulla a che vedere con la nostra visto che si riferisce ad una surroga successiva ad un consigliere comunale deceduto. Con il vicesindaco in carica è implicito che un consigliere rinunci al ruolo di primo dei non eletti visto che assumendo la carica di assessore perde il diritto: ma non è il caso di Taurianova. La Patrizio non è mai stata eletta consigliere e può surrogare Romeo».

SCIONTI FA L’APPELLO, L’OPPOSIZIONE È ASSENTE – Il sindaco Scionti, che nella giornata di ieri ha fatto diventare di pubblico dominio la Pec inviata alla minoranza affinché adempisse alla surroga in virtù delle sollecitazioni degli enti istituzionali, spiega i motivi di quell’invito che ha creato malumori tra le forze di opposizione: «Non ho fatto l’appello per chiedere il voto alla minoranza visto che la surroga è un atto dovuto. A noi non stanno creando un problema perché ci saranno gli enti competenti a procedere con gli atti amministrativi». Di diverso avviso Raffaele Scarfò che, oltre ad aver puntato il dito contro il consigliere metropolitano per alcune affermazioni avvenute in forma privata sul danno economico derivante dalla scelta cavalcata e giudicate lesive della reputazione di un esponente politico, considera irrispettoso il messaggio del sindaco del “cambiamento”: «Ritengo arrogante la Pec del sindaco. Le magagne le hanno combinate loro e manca il rispetto verso la minoranza. Vogliono far sedere la Patrizio in Consiglio per una maggioranza che non c’è più. Questa surroga è immorale ed incivile, fuori da qualsiasi principio di legalità». Giudizio duro, come spesso accade, anche da parte di Maria Teresa Perri: «La maggioranza si deve attenere alle leggi, hanno fatto e continuano a fare giochi sporchi. Non hanno un minimo di trasparenza e di dignità politica. Noi abbiamo sempre agito in maniera responsabile verso la città». Sposato, pentito di aver appoggiato in molte occasioni il governo locale di centrosinistra, è convinto di aver colto la maggioranza con le mani nel sacco: «Non vi tiro fuori dal sacco questa volta. Sono rimasti due anni, dovete essere umili e cercare il confronto con la minoranza. Ad oggi, ad esempio, non ci sono le Commissioni consiliari, ma la colpa è mia che ho votato lo statuto. Tutto ciò spiega il mio voto contrario alla surroga».

LAZZARO, MORABITO E NICOLOSI CHIUDONO LA BUSTA – Filippo Lazzaro, ex protagonista del progetto di “Taurianova Cambia”, pur apprezzando la scelta del sindaco di provare a convincere la minoranza a desistere dal voto contrario, è rimasto fermo sulle proprie posizioni: «Ringrazio il sindaco dell’invito, ma avrebbe dovuto concentrarsi maggiormente sulla tempistica. Oggi, però, mi aspettavo non si presentasse colui che ha creato problemi nella maggioranza (Falleti?), all’epoca si pensava più alla poltrona. Rimango fedele a me stesso e indietro non si torna. Mi auguro che anche in futuro ci sia questa responsabilità del sindaco». Meno soft l’intervento di Maria Stella Morabito che ha nuovamente calcato la mano contro l’operato e le scelte degli ex compagni: «Non capisco la decisione di rendere pubblica la Pec, questo depone male perché il sindaco Scionti fa finta di aprirsi al dialogo. All’epoca nessuno comunicò al civico consesso le dimissioni della Patrizio: queste sono mancanze di rispetto, il livello della politica a Taurianova sta andando al ribasso. Bisogna fare attenzione sempre a norme e regolamenti. La maggioranza avrebbe dovuto chiedere un approfondimento sull’incompatibilità ma a loro di sentenze, normative e pareri poco importa. Non possiamo accettare passivamente le loro decisioni politiche». L’ex candidata sindaco Cettina Nicolosi, che ha paventato la possibilità di chiedere un quesito al ministero di competenza sulla vicenda della Patrizio, ribadisce l’esigenza di un necessario cambio di rotta per le sorti di Taurianova: «La maggioranza ha creato questa situazione di stallo con sotterfugi e mancanza di lealtà: va delegittimata. Hanno speso tre anni e mezzo per curare il governo cittadino da una malattia irreversibile. Il tampone evita la fuoriuscita del sangue ma non cura le ferite. Non ha senso continuare questa angoscia, bisogna ridare la parola ai cittadini e ritornare alle urne».

IL LUPO PERDE IL PELO MA NON IL VIZIO – Come ormai da consuetudine, invogliato anche dalle punzecchiature ricevute dai colleghi dei banchi dell’opposizione, dopo esser stato definito dalla Perri «il cane pastore che attacca il lupo per difendere un gregge un po’ sbandato», Pino Falleti ringhia contro gli avversari politici surriscaldando gli animi dell’aula consiliare: «Sul diritto percepito (espressione utilizzata da Biasi in merito all’incompatibilità della Patrizio) sono tre anni che gli esponenti della minoranza devono fare sfracelli. Prima l’elogio alla Patrizio, poi il ricatto, infine l’appello del sindaco: per loro è tutto negativo. Il lupo ha le facce e le sembianze di coloro che ci vogliono proibire di amministrare la città. L’opposizione è un lupo famelico che contesta il diritto di andare avanti. Farete i vostri ricorsi ma non ci impedirete di amministrare con i vostri argomenti farlocchi. Ci confronteremo tra due anni, non prima».

(C.N.)