La scoperta che può rappresentare una svolta per la cura della sclerosi multipla
redazione | Il 07, Gen 2011
La ricerca, condotta da Zamboni e Salvi, parte dalla correlazione tra alcuni problemi venosi e la SM
La scoperta che può rappresentare una svolta per la cura della sclerosi multipla
La ricerca, condotta da Zamboni e Salvi, parte dalla correlazione tra alcuni problemi venosi e la SM
Il giorno 8 settembre 2009, a Bologna, un cenaculum studiorum internazionale ha comunicato al mondo la ricerca sulla “CCSVI e la sclerosi multipla”svolta dal prof. Zamboni e dal dr Salvi. Paolo Zamboni, medico chirurgo e scienziato italiano, dal 2004 direttore del Centro Malattie Vascolari dell’Università di Ferrara, nel corso della sua carriera da ricercatore sostiene di aver rintracciato, in uno studio preliminare, una stretta correlazione tra la presenza di diversi problemi venosi, come stenosi o valvole difettose e sclerosi multipla. La presenza di depositi di ferro a livello cerebrospinale lo ha spinto a ricercare una correlazione tra questi patologici restringimenti venosi, da lui ribattezzati sotto il nome di Insufficienza venosa cronica cerebrospinale (o CCSVI) e la sclerosi multipla. Zamboni si è avvalso dell’ausilio di un’équipe dell Università di Ferrara, in collaborazione con il neurologo dr Frabrizio Salvi del Dipartimento di Neurologia dell Ospedale Bellaria di Bologna. Zamboni ha già effettuato i primi interventi di angioplastica per ridurre le stenosi venose di alcuni soggetti affetti da CCSVI e da sclerosi multipla. Il trattamento è stato battezzato dai pazienti come Intervento di Liberazione. Soprattutto nellultimo anno questa ricerca sulla cura della CCSVI ha destato linteresse a livello mondiale degli scienziati, della stampa, delle associazioni di pazienti, delle istituzioni. E storia dellultimo anno, con dati pubblicati e provenienti da diverse parti del mondo, come la tecnica dellangioplastica applicata alla liberazione delle vene del collo dalla stenosi (cioè occlusione delle vene), ha migliorato la qualità della vita dei pazienti che oltre ad essere affetti da sclerosi multipla avevano anche la CCSVI. In merito alla correlazione tra CCSVI e sclerosi multipla il Prof. Paolo Zamboni e gran parte della comunità scientifica concordano sul fatto che dovranno essere condotti studi clinici rigorosi, randomizzati e controllati secondo standard generalmente condivisi ed eseguiti su un numero sufficiente di partecipanti. Il 28 novembre 2010 il comitato etico dell’ospedale Sant’Anna di Ferrara ha dato il via libera per lo studio sulla “Correlazione tra CCSVi e sclerosi multipla” guidato dal prof. Zamboni, parte la sperimentazione su 500 pazienti circa, numero che verrà rivalutato a seconda dei centri vascolari che parteciperanno. Il 9 aprile 2010 nasce l’associazione “CCSVI nella sclerosi multipla – Onlus” al fine di dare visibilità e concretezza al movimento di malati che, a partire dalla pubblicazione della ricerca del Prof. Paolo Zamboni e del Dott. Fabrizio Salvi, in pochi mesi si è manifestato in internet. LAssociazione è una organizzazione non lucrativa di utilità sociale che intende incoraggiare, coordinare e sostenere la ricerca rivolta alla prevenzione, diagnosi e cura della Sclerosi Multipla con particolare riferimento alle sue connessioni con l’Insufficienza Venosa Cronica Cerebro – Spinale (CCSVI). Il 19 agosto 2009 nasce sul social network Facebook la fanpage CCSVI nella sclerosi multipla che ad oggi conta 30.397 fan e in correlazione sono nati diversi gruppi di discussione, un modo trasparente per far conoscere le politiche dell’associazione, ma soprattutto un modo nuovo e attuale per far circolare le informazioni e poter dire la propria opinione ed esprimere i propri dubbi e paure senza essere censurati. A livello territoriale l’associazione promuove la nascita di gruppi regionali e provinciali per poter operare a livello locale consentendo il contatto diretto tra i soci e un più vicino rapporto con le problematiche del territorio, da qui nasce il gruppo su facebook CCSVI nella SM – Calabria, che in un mese conta 155 membri, per dare una risposta a tutte quelle persone con sclerosi multipla residenti della regione che esigono il diritto di essere informati correttamente e soprattutto il diritto di curare la CCSVI in strutture pubbliche e a carico del Sistema Sanitario Nazionale. La CCSVI nella sclerosi multipla vuole promuovere la libertà di conoscere, di scegliere, ma soprattutto la possibilità di curarsi come sancisce la nostra Carta Costituzionale.
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