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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 01 DICEMBRE 2024

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Scontro tra furgone ed auto, perde la vita una 30enne Sul posto Anas, 118, Vigili del Fuoco e Forze dell’Ordine per consentire gli accertamenti della dinamica. La rabbia dell'associazione "Basta Vittime Sulla Strada Statale 106"

Scontro tra furgone ed auto, perde la vita una 30enne Sul posto Anas, 118, Vigili del Fuoco e Forze dell’Ordine per consentire gli accertamenti della dinamica. La rabbia dell'associazione "Basta Vittime Sulla Strada Statale 106"
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Grave scontro frontale tra un furgone e un’autovettura in un tratto della strada statale 106 “Jonica” all’altezza
del km 377,250 in località Villapiana in provincia di Cosenza. Il terribile impatto ha provocato il decesso di una persona. Sul posto è presente personale Anas, del 118, dei Vigili del Fuoco e delle Forze dell’Ordine per consentire gli accertamenti della dinamica, la rimozione del mezzo e per ripristinare, in tempi brevi, la circolazione in piena sicurezza. Il traffico è provvisoriamente chiuso in entrambe le direzioni.

Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”

L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” con dolore e sconforto rende noto l’ennesimo incidente mortale avvenuto, questa mattina intorno alle 6:30, a seguito di uno scontro frontale tra un furgone e l’auto in cui viaggiava la giovane vittima. Il sinistro, le cui cause sono ancora al vaglio delle forze dell’ordine, è avvenuto sulla S.S.106 a Villapiana ed ha provocato tre feriti di cui uno gravissimo trasportato in ospedale con l’elisoccorso. Nel tragico sinistro ha perso la vita Lucrezia Brunacci di 30 anni, una giovane ragazza di Trebisacce, che questa mattina percorreva la famigerata e tristemente nota “strada della morte” per recarsi a lavoro in una struttura dove rivestiva il ruolo di Operatore Socio Sanitario. Lucrezia, è la quattordicesima vittima della S.S.106 in Calabria dal primo gennaio del 2017 fino ad oggi.

L’Associazione pertanto evidenzia l’ennesimo incidente avvenuto sulla “vecchia” S.S.106 a Villapiana nel tratto in cui è stato già approvato l’ammodernamento a 4 corsie con spartitraffico centrale e di cui esistono da anni i finanziamenti per la realizzazione di un’Opera che garantirebbe maggiore sicurezza e denuncia l’immobilismo istituzionale e l’incapacità dello Stato di cancellare questa autentica vergogna ed, insieme, la più grande Strage di Stato della storia della nostra Repubblica. Lo Stato Assassino che ogni giorno uccide i calabresi sulla S.S.106 è incapace di investire risorse affinché possa essere sviluppato un cospicuo piano di investimenti infrastrutturale necessario per la messa in sicurezza subito e l’ammodernamento di una arteria viaria contraddistinta da illegalità diffuse e da una scarsa manutenzione che la rendono una mulattiera che versa peraltro in uno stato comatoso.

Non è più possibile che ancora oggi nel 2017, alcuni sindaci ed amministratori, pochi cittadini legati ai propri personalissimi interessi insieme a qualche parlamentare che si spende, senza alcuna vergogna, nell’offesa dell’interesse generale e collettivo favorendo interessi privati peraltro in certi casi di oscura natura possano determinare lo stallo di una “strada” che miete vittime e feriti con una frequenza precisa, puntuale e disastrosa. Così come è intollerabile che la Calabria sia offesa da ogni Governo (compreso quello attuale), che puntualmente promette l’ammodernamento della S.S.106 salvo poi – nei fatti – tradire ogni impegno assunto. L’Associazione si stringe attorno alla Famiglia Brunacci, ai Parenti ed agli amici tutti, a cui esprimiamo sentimenti di vicinanza e cordoglio. Noi non dimenticheremo un’altra vita spezzata, un’altra vittima della S.S.106, la “strada più pericolosa d’Italia”. Noi non resteremo in silenzio davanti all’ennesima vittima che poteva essere evitata! Noi non resteremo indifferenti ed in silenzio davanti all’ennesima vittima di una strada sempre più serial killer in Calabria ed in Italia. La “strada della morte”, non ci stancheremo mai di ripeterlo, rappresenta una vergogna per una società civile ma è anche la più grande Strage di Stato della storia della Repubblica italiana.