Scontro politico tra il Pd ed il presidente del consiglio comunale
redazione | Il 29, Ago 2012
Gioiosa Jonica, le dimissioni dell’assessore Mazzaferro al centro della diatribe
Scontro politico tra il Pd ed il presidente del consiglio comunale
Gioiosa Jonica, le dimissioni dell’assessore Mazzaferro al centro della diatribe
Purtroppo la presidente del consiglio Comunale di Gioiosa Ionica aggiunge un altro piccolo tassello al ridondante mosaico dei suoi comportamenti politicamente scorretti.
Nel corso della riunione dei capigruppo ,convocata in preparazione del consiglio comunale del 31 agosto,il sottoscritto capogruppo del PD e il consigliere Fuda per il gruppo “Gioiosa che cambia” propongono di mettere all’ordine del giorno, prima della discussione sul bilancio di Previsione 2012,la mozione che invita il sindaco a ritirare la delega di assessore alle finanze al rag.Mazzaferro a causa della famigerata lettera in cui criticava duramente il bilancio da lui stesso approvato.
Il capogruppo della maggioranza dott.Lobianco,raggiunto telefonicamente,afferma di non avere nulla in contrario alla proposta.
Che cosa potrebbe mai decidere un presidente del consiglio di fronte a un parere unanime dei tre rappresentanti eletti dell’intero consiglio comunale?
Per cortesia istituzionale,se non per rispetto delle elementari pratiche democratiche,chiunque investito di cotanta responsabilità consentirebbe alla richiesta.
La presidente dott.ssa Barillaro, ahinoi, no.
Dopo un frenetico giro di consultazioni, per avere lumi sulle competenze del suo proprio ruolo, col sindaco (lo stesso tacciato l’estate scorsa di irresponsabilità politica umana e professionale) e finanche con l’assessore alla cultura Napoli,decide di inserire la mozione all’ultimo punto dell’ordine del giorno.
Nessun commento.
Ora ci attendiamo che l’assessore Mazzaferro ,che è nostro fiero avversario politico ma persona seria e di carattere fermo,chieda lui stesso,con l’ orgogliosa sicurezza di chi ha fiducia dei consiglieri della sua maggioranza,di assegnare alla mozione il primo punto all’ordine del giorno,e di insistere affinché il voto sia segreto.
Così, semplicemente, ci saremmo comportati noi.
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