Scopelliti a giudizio: questione politica e morale
redazione | Il 23, Lug 2012
Il perverso disegno grazie al quale la sinistra mira a destabilizzare la comunità calabrese, a partire da quella reggina, presenta, oggi, contorni ancor più nitidi del passato, sino a lasciare intravedere i successivi passaggi
Scopelliti a giudizio: questione politica e morale
Il perverso disegno grazie al quale la sinistra mira a destabilizzare la comunità calabrese, a partire da quella reggina, presenta, oggi, contorni ancor più nitidi del passato, sino a lasciare intravedere i successivi passaggi
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Ciò, in particolare, è reso possibile dalla forzatura con la quale si sarebbe voluto far assumere alla (non) notizia del rinvio a giudizio del Presidente Scopelliti un significato che il provvedimento adottato lo scorso venerdì dal GUP reggino non può avere, almeno in relazione al merito delle accuse ipotizzate.
Di conseguenza, non apparirà uno sterile esercizio intellettuale rimarcare che sarà onere processuale della parte pubblica dimostrare, nella pienezza del contraddittorio e davanti ai giudici del dibattimento, la fondatezza delle ipotesi accusatorie formulate.
Assicurata l’asettica e corretta lettura del provvedimento intermedio, preme, tuttavia, rilevare che la <>, quale conseguenza del disposto rinvio a giudizio, esiste, solo ed unicamente, nell’interessato e sin troppo insistito vaniloquio del solito professore che non tralascia occasione per dare conferma del suo intollerante pensiero come dell’ormai radicato stato di commissariamento in cui versa la fazione che l’ha spedito in terra calabra dall’arcinota località Vattelappesca.
Il suo è un vuoto insuscettibile di poter essere colmato dall’annuncio, non a caso simultaneo, della imminente presentazione di una “mozione” grazie alla quale il PD <>.
Se, in Calabria, da un lato opera un governo legittimamente impegnato ad imprimere una svolta virtuosa ai criteri gestionali che hanno sin qui prodotto privilegi e clientele nella Sanità o in una serie di enti subregionali, è anche vero, per altro verso, che non più tardi di un mese e mezzo fa il livello romano ha decretato il naufragio del congresso regionale e di quelli provinciali del Partito Democratico, avendoli individuati alla stregua di terreno sul quale avrebbe trovato sfogo la faida più che la dialettica interna di quella stessa cellula dove l’estremismo riceve inopinata dignità di sistema in funzione dell’abbattimento dell’avversario politico.
E dunque, se è vero che ognun dal proprio cuor l’altrui misura, non c’è bisogno di molte parole per spiegare la ragione per la quale la gente opera scelte premiali ed al tempo stesso manifesta distacco rispetto a quei partiti che non sanno filtrare le istanze del territorio, ancor più nel momento in cui le uniche “attenzioni” di quegli stessi partiti sono percepite in termini di rancoroso pregiudizio, sospetto molto spesso gratuito ed incapacità di concepire altro che non sia una commissione d’accesso ovvero un commissario prefettizio.
Essendo ormai fin troppo chiaro ed evidente che i danti causa di quel Professore quanto mai bisognoso dell’ozio estivo, inseguono l’obiettivo di vedersi assegnare a tavolino una vittoria che non potranno mai ottenere sul campo, si profila una questione politica e morale che dovrà essere affrontata e superata riaffermando le irrinunciabili regole della democrazia: sacralità della volontà popolare e civiltà di confronto.
LISTA SCOPELLITI PRESIDENTE
Il Coordinatore Provinciale di Reggio Calabria
Avv. Oreste Romeo