Scopelliti rinuncia (?) e Marziale che fa?
redazione | Il 07, Gen 2013
Monitoraggio sulle posizioni dei due calabresi più illustri del momento
di LL
Scopelliti rinuncia (?) e Marziale che fa?
Monitoraggio sulle posizioni dei due calabresi più illustri del momento
di LL
Il tempo stringe, il momento delle scelte si avvicina, per quanti devono disegnare la composizione degli scranni parlamentari – attraverso un sistema che di democratico non ha nulla, come ha evidenziato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel suo messaggio di fine anno – e per quanti devono accettare o meno di scendere o salire in campo.
Tante le indiscrezioni che circolano, di sicuro c’é che tra i candidati troveremo nomi arcinoti del panorama politico calabrese, alla faccia del rinnovamento. Trematerra, Fedele, Sarra, Gentile, Minniti, Galati, Bindi, Talarico, Caligiuri, Santelli, Occhiuto, Lo Moro: la lista dei restaurati é spaventosamente vasta. A tenere banco sono però due posizioni: quella del governatore Peppe Scopelliti e quella del sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori e volto arcinoto alle platee televisive nazionali. Dell’ex sindaco di Reggio Calabria conosciamo il rifiuto a guidare personalmente la lista al Senato per il Grande Sud, coalizzata con il Pdl di Silvio Berlusconi. Un rifiuto che non ci convince affatto. I suoi uomini, seppur radicati sul territorio, non godono dello stesso appeal del governatore e ciò stride con il berlusconismo rivitalizzato e disponibile a qualsiasi cosa pur di vincere. Secondo noi Scopelliti corre e la Calabria presto tornerà alle urne. Di Marziale, vera novità in linea con il tanto auspicato cambiamento di direzione, conosciamo un rifiuto a schierarsi motivato da contrasti ideologici con i proponenti, seppur in posizione “utilissima” per l’elezione al Parlamento. Rimangono in pista due possibilità che il sociologo, come pochi altri spinto da una base civica da fare invidia a chiunque in tempi di repulsione verso la politica, sta vagliando. In redazione giungono flussi di unanime consenso nei confronti del presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori, che denunciano il suo radicamento sul territorio dal Pollino all’Aspromonte, grazie ad un’incessante attività che lo porta ad incontrare scuole, associazioni, studenti ed educatori con una media di 120 convegni all’anno soltanto in Calabria.
Insomma, oltre Scopelliti e Marziale, solo Rosy Bindi fa rumore, nel senso che molti calabresi si chiedono cosa c’entri la politica senese con il territorio. Vuoi vedere che Rosy torna a Montecitorio e Scopeliiti e Marziale non ci vanno? Come
direbbe il principe Totó De Curtis: “E io pago”…
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