Scuola: al concorsone oltre 100 aspiranti professori di filosofia
redazione | Il 13, Feb 2013
A Catanzaro la prima prova dopo il rinvio. Undici i posti disponibili in Calabria
Scuola: al concorsone oltre 100 aspiranti professori di filosofia
A Catanzaro la prima prova dopo il rinvio. Undici i posti disponibili in Calabria
CATANZARO – Dizionario d’italiano stretto sotto braccio e una sigaretta dopo l’altra per allontanare la tensione. E’ lunga e snervante l’attesa per gli oltre cento aspiranti prof di filosofia alle prese con la prova del concorsone, la prima in Calabria dopo il rinvio di lunedì e martedì scorsi a causa del maltempo. La sede indicata è l’Istituto tecnico agrario Vittorio Emanuele II di Catanzaro, nel cuore del Parco della biodiversità mediterranea, tra verde e alberi secolari. C’é chi è qui dalle 11.30 (l’orario d’inizio della prova è fissato alle 14) e chi arriva trafelato perché, spiega, ha avuto difficoltà a trovare l’edificio. Si parla e si confrontano esperienze di precariato e supplenza, anche ultradecennali, tra cadenze che s’intrecciano. “Per quanto mi riguarda – dice Vincenzo Geraldi, di Santa Severina – il ‘concorsone’ si è rivelato quasi una beffa perché il prossimo anno probabilmente sarei entrato in ruolo. Questa prova ha azzerato tutto e sarò costretto quindi a ripartire dall’inizio. Non è la prima volta che partecipo ad un concorso. Ho sostenuto già quello del 1999-2000, ma non c’é stata la possibilità di entrare in ruolo perché la graduatoria era molto lunga. Intanto, con quella speranza che mi ha portato ad anni di precariato, mi sono pure sposato”. C’é anche chi affronta il concorsone come prima esperienza del genere. Enzo Calaminici, laureato dal 2001, viene anche lui dal crotonese, Petilia Policastro, ed è fuori dall’atrio dell’istituto, dove sono in attesa gli altri aspiranti, per fumare l’ennesima sigaretta. “E’ la prima volta – confessa – che sostengo una prova per l’insegnamento un’esperienza assolutamente nuova e inedita. Da tentare, anche perché la mia laurea è del vecchio ordinamento”. Non è la prima volta, invece, per Giovanna De Franco, che viene da Cosenza. “Ho fatto un concorso nella scuola, quello magistrale, nel 1999 – dice – che purtroppo non ho superato. In seguito ho lavorato, ma in altri settori. Il mio spirito? E’ sempre positivo perché in fondo si tratta di esperienze da cui s’impara. Diversamente, rischiamo di caricarci di una negatività che non ci è utile. Del resto, aspiriamo a diventare insegnanti. Quindi, se si deve insegnare bisogna sempre imparare. E’ bene sempre riuscire a trarre da tutte le esperienze quel bagaglio che può essere sempre utile. Questa volta, però, spero di non avere una grande delusione come è accaduto in passato. Alle 13.30 in punto tutti al secondo piano per l’appello nominale. E la prova può cominciare…