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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 14 NOVEMBRE 2024

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Scuola: la Dad (quella sconosciuta), com’è vista a distanza di due anni? La situazione pandemica attuale ha consentito un ritorno seppur parziale alla normalità scolastica degli studenti

Scuola: la Dad (quella sconosciuta), com’è vista a distanza di due anni? La situazione pandemica attuale ha consentito un ritorno seppur parziale alla normalità scolastica degli studenti

Di Rebecca Allera

Ancora oggi la pandemia, a distanza di due anni dal primo caso di Coronavirus in Italia che ha costretto l’intero paese ad un rigido lockdown per tre mesi, ci ritroviamo a fare i conti con i le conseguenze e i disastri, sia essi umani, economici, ma soprattutto sociali.
In quella prima fase, in uno stato di emergenza, in una confusione pandemica in quanto colti alla sprovvista con una crescita esponenziale dei contagi, si è dovuto forzatamente ricorrere all’ausilio della didattica a distanza (Dad), ovvero una modalità di apprendimento online e non in presenza negli istituti scolastici.
Nell’arco di poche settimane, le singole regioni italiane si erano prodigate al fine garantire a tutti gli alunni questa opportunità di poter continuare il loro percorso di studi, se pur in maniera differente, finanziando fondi appositamente per le scuole, non sempre precisi e a volte dei miraggi o peggio degli slogan occasionali. Ad esempio, nella Piana di Gioia Tauro diverse scuole avevano messo, e mettono ancora oggi, a disposizione tablet e pc per gli studenti e le famiglie in difficoltà, il tutto al fine di salvaguardare un diritto fondamentale ovvero quello dell’istruzione.
La Dad aveva consentito, seppur non integralmente, di cercare di mantenere un minimo di normalità per lo studio vista “l’estraneazione” momentanea per noi giovani dalla situazione incerta e precaria che ha caratterizzato l’inizio del 2020 con non poche ripercussioni sulla vita sociale.
Tuttavia, la nuova didattica affermatasi aveva presentato anche dei riscontri negativi e disagi come:
le connessioni wireless troppo deboli, sia degli alunni che dei docenti, tanto da non riuscire a supportare i collegamenti con le piattaforme istituzionali.
Inoltre, disagevole è stata la mancanza di postazioni necessarie nelle case di famiglie numerose per avviare un collegamento, oltre ai problemi fisici dovuti alla sedentarietà e all’utilizzo per ore prolungate di strumenti elettronici.
Non di poco conto, un altro riscontro da tenere in considerazione è stato quello psicologico. Infatti vi sono dati che dimostrano come la Dad affiancata dall’utilizzo dei vari social per mantenere un collegamento con il mondo circostante, apparentemente fermo, per via del lockdown, abbiano rafforzato fenomeni già presenti, quali, l’esclusione dalla vita sociale di alcuni giovani, per cui la scuola “vera” rappresentava l’unico momento per potersi rapportare con i propri coetanei e il cyber bullismo ad opera dei cosiddetti “leoni da tastiera”.
Con l’evolversi degli eventi degli ultimi due anni (vaccinazioni, rifornimenti di mascherine protettive, varianti con sintomi meno dannosi e maggiori aperture), la situazione sembra sia stia ripristinando ad una condizione di normalità. La Dad viene utilizzata solo in casi di estrema necessità, stimati a seconda dei vari gradi degli Istituti d’Istruzione, preferendo la fruizione della classica didattica in presenza la quale permette una maggiore partecipazione e coesione fra gli studenti e specialmente una qualità di apprendimento più efficiente.