Scuola, Marziale: “Educazione sessuale e ai media, altrimenti non è buona” "Occorre provvedere all’istituzione organica delle due discipline al fine di agevolare presso i soggetti in età evolutiva una cittadinanza globale consapevole"
“La scuola non può ambire ad essere buona se, nel nome della spending review, non investe in termini di innovazione”: è quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori, che si dice: “Perplesso davanti all’incapacità di comprendere che nel 2015 non si può parlare di scuola ottimizzata, quando materie come l’educazione ai media e l’educazione sessuale rimangono fuori dalla porta”.
Per Marziale: “Il ritardo di 45 anni, rispetto a quando l’Unesco cominciò a patrocinare i primi percorsi di media education, ci dice che abbiamo a che fare con un sistema vetusto nei contenuti. Così come – incalza il sociologo – è assurdo che l’incapacità della famiglia nell’impartire nozioni di educazione sessuale ai figli debba essere surrogata dalla pornografia online. E poi continuiamo ad interrogarci perché tanta violenza di genere, come se non sapessimo che alla base vi è una carenza educativa”.
Il presidente dell’Osservatorio si dice: “Convinto che non bastino poche ore di presunta educazione affidata a specialisti di turno, ma occorra provvedere all’istituzione organica delle due discipline al fine di agevolare presso i soggetti in età evolutiva una cittadinanza globale consapevole”.