Se a Monza è stata violata la legge, qualcuno l’ha violata
redazione | Il 29, Lug 2011
Napolitano ha chiarito che la Costituzione e le leggi in Italia non sono grida manzoniane
di LUIGI PANDOLFI
Se a Monza è stata violata la legge, qualcuno l’ha violata
Napolitano ha chiarito che la Costituzione e le leggi in Italia non sono grida manzoniane
Come italiano oggi mi sento più sicuro, finanche più convinto di appartenere ad una comunità organizzata in Stato dove le leggi e la Costituzione hanno ancora una loro forza cogente. Non ne ero più tanto persuaso fino a poche ore fa, prima che il Presidente Napolitano, dall’alto della sua autorità, non intervenisse per censurare un’iniziativa, come quella dell’apertura di sedi ministeriali nella villa reale di Monza, che avrebbe assunto il rilievo della violazione di vigenti leggi dello Stato e della stessa Carta fondamentale. Ora che il Presidente ha fatto chiarezza sulla gravità e la portata della plateale iniziativa dei ministri leghisti, possiamo tutti tirare un sospiro di sollievo.
Si è detto chiaramente che la Costituzione e leggi nel nostro paese non sono grida manzoniane, ma quell’ insieme di norme, prescrittive e cogenti, che vincolano all’osservanza tutti i cittadini italiani. Compresi quelli in camicia verde. A questo punto però pongo una questione: se a Monza si è agito al di fuori della legge o contro di essa, qualcuno ne porta la responsabilità. Dove c’è il reato c’è anche il reo. Se reato c’è stato, ovviamente. Da cittadino della Repubblica vorrei che su questo le autorità competenti si pronunciassero con una certa tempestività, altrimenti lo stesso richiamo del Presidente della Repubblica finirebbe per essere vanificato. Chi è competente a dirimere la questione? La magistratura? Che agisca allora celermente. Se a Monza è stata violata la Costituzione e la legge, qualcuno ha violato la Costituzione e la legge. E se qualcuno si è reso responsabile di questa violazione è naturale che ne paghi le conseguenze. Anche sotto il profilo penale.
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