Sembra non esserci pace per i lavoratori di “Città dei ragazzi” di Cosenza
redazione | Il 15, Giu 2012
Garofalo (Usb): “Vittime di continue promesse mai mantenute e piani di rientro regolarmente disattesi”
Sembra non esserci pace per i lavoratori di “Città dei ragazzi” di Cosenza
Garofalo (Usb): “Vittime di continue promesse mai mantenute e piani di rientro regolarmente disattesi”
COSENZA – Sembra non esserci pace per i lavoratori di Città dei Ragazzi di Cosenza, vittime di continue promesse
mai mantenute e piani di rientro regolarmente disattesi. Dopo lo sciopero del 18 maggio indetto dai
lavoratori aderenti alla sigla sindacale USB, l’amministrazione comunale sotto la supervisione del
sindaco ha deciso di concordare con il raggruppamento temporaneo di imprese (in seguito RTI) un
ulteriore piano di rientro che in teoria consentirebbe il rientro dei crediti dell’impresa, e la conseguente
erogazione dei salari, entro settembre. I lavoratori della struttura senza stipendio da sei mesi temono
che il piano di rientro proposto al RTI dall’amministrazione comunale verrà disatteso appena terminerà
l’intrattenimento estivo della struttura lasciando di nuovo i lavoratori in arretrato sui salari.
Premettendo che non è stato presentato ne ai lavoratori ne alla USB il documento ufficiale ma solo
uno stralcio dei presunti rientri, i lavoratori temono che una volta terminato l’intrattenimento estivo, e
quindi spenti i riflettori sulle attività estive della struttura, il piano di rientro verrà ulteriormente
disatteso.
USB, la sigla sindacale maggiormente rappresentativa all’interno della struttura, sostiene appieno le
istanze dei lavoratori denunciando la mancanza di una posizione chiara da parte della CGIL che ad
oggi non ha espresso la propria posizione in merito al piano di rientro presentato dall’amministrazione
comunale.
I lavoratori chiedono scusa a tutte le famiglie per tutti i disagi che deriveranno dal pesantissimo piano
di scioperi presentato, che metterà a rischio il regolare svolgimento delle attività della struttura, e
sperano nella comprensione e nell’appoggio della cittadinanza.
La macchina del fango che si è messa in moto per contrastare le azioni dei lavoratori, che rivendicano
il sacrosanto diritto al salario per il lavoro svolto, mirerà a diffamarli tacciandoli di scarsa voglia di
lavorare e poca propensione al sacrificio ma vorremmo sottolineare è dopo ben sei mesi senza
stipendio che i lavoratori hanno deciso di rivendicare a testa alta i propri diritti. . I lavoratori rigettano
ogni accusa che li vuole vedere responsabili del fallimento del progetto di gestione attuale della
struttura indicando nei cronici ritardi dei pagamenti da parte dell’amministrazione comunale e nella
mancanza di liquidità per sopperire ai ritardi da parte del RTI i reali motivi del mancato
funzionamento del progetto.
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