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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 10 NOVEMBRE 2024

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“Si avvii indagine su gestione Amaco” E' quanto chiede Elvira Maddaloni, già assessore del Comune di Cosenza

“Si avvii indagine su gestione Amaco” E' quanto chiede Elvira Maddaloni, già assessore del Comune di Cosenza
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La replica del presidente dell’Amaco alla puntuale interrogazione
parlamentare dei deputati cosentini del PD non fa altro che confermare la
grave crisi in cui si dibatte l’azienda dei trasporti cittadina, da quando
Occhiuto lo ha chiamato ad amministrarla – così Elvira Maddaloni, già
assessore del Comune di Cosenza.
Capalbo non fornisce dati sulla sua gestione, limitandosi solo ad
evidenziare l’avvenuta archiviazione di una inchiesta giudiziaria condotta
dalla Magistratura, senza, però, dare alcuna delucidazione sulle gravi
responsabilità che pure si riscontrano nell’amministrazione dell’azienda
che si regge con il finanziamento della Regione Calabria e con il ricavo
dei servizi affidati in house dal Comune di Cosenza e quindi, con denaro
pubblico.
Ed è bene allora che al distratto architetto diamo noi qualche dato sulla
gestione degli ultimi due anni dell’AMACO SpA. Il dato di bilancio è
fortemente negativo. Infatti, il bilancio di gestione, quello cioè che
riporta i costi e i ricavi dei due anni presi ad esame, presenta un
preoccupante disequilibrio, ripianato solo grazie alle somme erogate dalla
Regione a titolo di rimborso degli arretrati per tessere di libera
circolazione per la circolazione degli utenti sulla rete regionale degli
anni trascorsi.
L’esercizio 2013, da quando cioè Capaldo “prende” in mano l’azienda, chiude
con circa 50 mila euro di perdita, quello del 2014 chiude con circa 850
mila euro di disavanzo tra costi e ricavi e quello 2015, da quanto è dato
sapere, pare, si avvii a registrare una perdita ancora più consistente.
Perdite che Capalbo compensa con le già dette “riveniente attive”.
Dunque, il dato politico che se ne trae dal risultato di gestione, è in
paurosa perdita. Una negatività che sarà ancor più avvertita alla chiusura
del bilancio dell’anno in corso, quando cioè non si potrà più contare sulle
“rivenienze”, con ricadute imprevedibili sulla stabilità della Società.
Questo dato, inconfutabilmente negativo, si ascrive alla gestione
improntata all’insegna del clientelismo più becero e sfrenato. Promozioni
di amici a iosa, prebende economiche riconosciute in deroga ad ogni
contratto di lavoro, assunzioni di personale che, stante anche la
disastrata organizzazione del personale e dei servizi, risultano
inopportune, sono le cause dell’aumento dei costi di gestione ai quali
vanno aggiunti quelli, ancor più rilevanti, degli acquisti di autobus
vecchi e della manutenzione di un parco mezzi che versa in uno stato a dir
poco comatoso. Tanti i veicoli in avaria ad iniziare di quelli utilizzati
per il servizio “Al Volo”, di collegamento con l’aeroporto di Lamezia,
oramai da circa un mese affidato ad una ditta esterna per la carenza di
veicoli idonei.
E così, mentre Capalbo indirizza le risorse aziendali per accontentare
amici e parenti di Occhiuto e dei consiglieri della sua ex maggioranza, la
situazione debitoria aumenta in maniera esponenziale , al punto da portare
i tanti fornitori ad avanzare istanze ingiuntive per avere riconosciuti i
loro crediti.
Non meno felice si presenta la situazione debitoria nei confronti delle
Associazioni ed Istituti Assicurativi dei dipendenti, tanto per citarne
alcuni INPS, ANDSAI, TRENO, PRIAMO e, paradossalmente, finanche le
Finanziarie che hanno erogato prestiti ai dipendenti, il tutto nonostante
l’AMACO abbia trattenuto dalle buste paga dei dipendenti i relativi oneri.
Una somma questa che complessivamente si avvicina al milione di euro.
Dal versante delle entrate, l’azienda non gode certo ottima salute. Capalbo
dica a quanto è sceso l’incasso dei parcometri, quante sono le somme
contabilizzate dai proventi del traffico – per intenderci quanti
abbonamenti e biglietto sono stati venduti. Renda pubblico il dato dei
trasportati, quello vero, rapportato ai titoli venduti. Ed in ultimo
azzardi una previsione sulle perdite di bilancio che l’AMACO SpA registrerà
allorquando non potrà più contare sulla manna delle “riveniente attive”.
Al neo insediato Commissario chiediamo – conclude Elvira Maddaloni – nelle
sue funzioni anche di rappresentante dell’Assemblea dei Soci, di avviare
una indagine sulla gestione di AMACO SPA e di fare piena luce così da
rendere chiaro la reale situazione dell’azienda e il lavoro che si dovrà
fare per risanarla.