Si barrica per 15 ore, poi l’omicidio-suicidio
redazione | Il 30, Giu 2011
In una casa popolare di Collegno (Torino), anziano esasperato da spese e malattia della convivente
Si barrica per 15 ore, poi l’omicidio-suicidio
In una casa popolare di Collegno (Torino), anziano esasperato da spese e malattia della convivente
COLLEGNO (TORINO) – Tragico epilogo nella notte, con un omicidio-suicidio, per la vicenda di un pensionato di 85 anni, Santo Guglielmino, che da 15 ore si era barricato in una casa popolare di Collegno minacciando con una pistola Rosa Colusso, la convivente ottantaseienne immobilizzata su una sedia e rotelle e affetta da demenza senile. Alla fine l’uomo ha sparato contro la compagna malata; poi, ha rivolto l’arma contro di sé. Sono morti entrambi. Li hanno trovati i carabinieri del Gis (Gruppo d’intervento speciale) quando hanno fatto irruzione dopo avere udito quattro colpi d’arma da fuoco e visto fiamme levarsi dall’abitazione. Guglielmino ha prima ucciso la convivente poi, dopo avere incendiato un appendiabiti e un cumulo di carte e bollette, ha sparato altre tre colpi, due nel cortile, l’ultimo puntando l’arma, che deteneva illegalmente, contro se stesso. La vicenda ha tenuto con il fiato sospeso per un intero giorno gli abitanti di un palazzo di edilizia pubblica a Collegno, popoloso comune alle porte di Torino.
Guglielmino e Rosa Colusso era una coppia seguita dai servizi sociali. A fare perdere la testa al pensionato sarebbe stato un black out della corrente elettrica che ha attribuito al ritardo nel pagamento della bolletta. Le spese della coppia, infatti, erano aumentate dopo l’incremento, da 84 a 400 euro, del canone d’affitto, scattato perché non aveva risposto a un censimento dell’Atc (Agenzia territoriale per la casa). Era stato lo stesso anziano a spiegarlo, al telefono, ai carabinieri. L’aumento – si è poi appreso – era poi stato annullato grazie all’intervento dell’assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Collegno, ma l’episodio aveva turbato ancora di più la vita di Guglielmino, molto provato dalle condizioni di grave infermità della convivente. I carabinieri hanno fatto di tutto per convincere il pensionato a desistere: ci ha provato, per tre ore, il colonnello Antonio De Vita, comandante provinciale di Torino, si sono impegnati strenuamente anche i due mediatori del nucleo investigativo del capoluogo piemontese e uno della squadra del Gis, giunta nel pomeriggio da Livorno. Guglielmino nel corso della giornata aveva già sparato un colpo di pistola che aveva trapassato la porta d’ingresso senza ferire nessuno. Sembrava tranquillo in serata, davanti alla tv. Poi, improvvisamente, ha deciso di dire basta, ponendo fine all’esistenza sua e della compagna.
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