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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 27 NOVEMBRE 2024

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Si è concluso il “Progetto Shades” Durante gli incontri sono state approfondite le esperienze dei Gruppi di Azione Costiera di tutta la Calabria

Si è concluso il “Progetto Shades” Durante gli incontri sono state approfondite le esperienze dei Gruppi di Azione Costiera di tutta la Calabria
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La visita studio al Museo Archeologico Nazionale, tra le collezioni di reperti che ricostruiscono la storia delle coste calabresi e la sala che ospita i Bronzi di Riace, ha chiuso i lavori del “Progetto SHADES” (Sustainable and Holistic Approaches to Development in European Seabords), II° Meeting di Cooperazione Transnazionale, rientrante nell’ambito del Piano di Sviluppo Locale, finanziato dal Fondo Europeo per la Pesca in riferimento allo sviluppo sostenibile delle zone di pesca. Durante la seconda sessione dell’importante incontro, che si è aperto a Reggio Calabria martedì scorso, sono state approfondite le esperienze dei Gruppi di Azione Costiera di tutta la Calabria e di quelli provenienti da Lituania, Polonia e Spagna, a cui si sono aggiunti anche alcuni GAC siciliani, per una proficua discussione sulle buone prassi raccolte dai partner del Gac dello Stretto e finalizzate alla stesura del Report conclusivo da presentare all’Unione Europea per la redazione dei rispettivi Piani di Sviluppo Locale. Le attente analisi hanno messo così in evidenza una serie di criticità e debolezze da risolvere, quali le difficoltà di superare i mutamenti delle risorse marine, la riduzione della redditività nel settore della pesca, l’inquinamento terrestre e marino legato alle attività antropiche. Si è parlato anche di una grande varietà di risorse per il turismo, quali le caratteristiche paesaggistiche uniche al mondo e i patrimoni culturali di pregio. Tema del progetto è stata la Gestione Integrata delle Zone Costiere, nel quale vengono considerati l’intero ecosistema e tutte le tipologie di uso delle risorse costiere. Centrato quindi l’obiettivo prefissato, ovvero quello di analizzare le caratteristiche delle coste e valutare lo stato dell’arte della Gestione Integrata delle Zone Costiere, così da ricavare quelle necessarie esperienze per migliorare lo sviluppo sostenibile delle stesse ed il coinvolgimento degli attori locali quali veri fautori dello sviluppo delle proprie aree. Il GAC dello Stretto, presieduto da Antonio Alvaro, che ha coordinato le attività del progetto in qualità di capofila, esprime tutta la soddisfazione per la buona riuscita del meeting. “Le relazioni costruite grazie al progetto – dichiara lo stesso Alvaro, presidente di AssoGac – costituiranno un capitale sociale e relazionale utile per eventuali future collaborazioni. Nel condividere quanto manifestato durante i lavori dai rappresentanti delle istituzioni regionali, abbiamo sinergicamente il dovere di prestare grande attenzione e di garantire tutto il sostegno necessario ai Gruppi di Azione Costiera. Ritengo anche che attività quali Pescaturismo, Ittiturismo e Acquacoltura rappresentino importanti opportunità di decollo economico con interessanti risvolti occupazionali per l’intero settore della pesca.” La Regione Calabria, Dipartimento Agricoltura e Forestazione, rappresentata da Cosimo Caridi, referente l’Autorità di Gestione FEP, ha espresso tutta la soddisfazione per le conclusioni del meeting e sul progetto SHADES ha sottolineato che “la Regione Calabria è all’avanguardia nell’attuazione del progetto di cooperazione transnazionale che costituirà uno dei capisaldi nello sviluppo sostenibile nelle aree di pesca della prossima programmazione FEAMP 2014-2020”. E le conclusioni del direttore del Gac dello Stretto, Fortunato Cozzupoli, sintetizzano l’intenso spirito di cooperazione internazionale che si è respirato durante il meeting di Reggio, rilanciando un più stretta collaborazione tra i diversi Gac d’Europa. “L’interscambio di esperienze e di metodiche in uso ai nostri pescatori – ha concluso Cozzupoli – troverà un importante occasione di arricchimento professionale nel programma di interscambio da attuarsi nei diversi paesi d’Europa così da apprendere tecniche di pesca innovative e di gestione integrata delle zone costiere da duplicare nei nostri mari.”