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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 15 DICEMBRE 2024

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Si è dimessa il sindaco di Monasterace Maria Carmela Lanzetta

Si è dimessa il sindaco di Monasterace Maria Carmela Lanzetta

| Il 08, Lug 2013

In una lettera alla Boldrini spiega le ragioni. Nencini: “Non molli”

Si è dimessa il sindaco di Monasterace Maria Carmela Lanzetta

In una lettera alla Boldrini spiega le ragioni. Nencini: “Non molli”

 

 

MONASTERACE (REGGIO CALABRIA) – Si è dimesso il sindaco di Monasterace, Maria Carmela Lanzetta, vittima nel 2012 di alcune intimidazioni per il suo impegno antimafia. Lanzetta motiva le dimissioni con il voto contrario della Giunta alla costituzione di parte civile nei confronti di alcune persone indagate in un procedimento a carico di un dipendente comunale. Lanzetta aveva già presentato le dimissioni nel 2012 ritirandole dopo un incontro con l’allora segretario del Pd Pier Luigi Bersani.
“Una scelta dolorosa ma necessaria, di cui lei, gentile Presidente, sono sicura che capirà le ragioni”. Così scrive il sindaco antimafia di Monasterace, Maria Carmela Lanzetta, in una lettera aperta inviata al Presidente della Camera, Laura Boldrini, facendo riferimento alla sua decisione di dimettersi dopo che la Giunta ha detto no alla costituzione di parte civile contro alcuni indagati in un procedimento penale a carico di un dipendente comunale. Lanzetta ha scritto a Laura Boldrini in considerazione del fatto che per venerdì prossimo, 12 luglio, era stata programmata una visita del presidente della Camera nel Comune di Monasterace. “Rinunciare a questo incontro, già in fase organizzativa avanzata – scrive Maria Carmela Lanzetta al presidente Boldrini – è per me una vera sofferenza umana e amministrativa. Ma l’esigenza di non derogare alla coerenza personale di valutazioni istituzionali indirizzate a tenere la schiena dritta per tutelare il nome del mio Comune e della mia Amministrazione, mi hanno convinta a compiere questa scelta alla base della quale ci sono le ragioni dei principi che stanno alla base della mia stessa esistenza umana, professionale e amministrativa: lavoro, giustizia sociale, cultura e rispetto dell’uomo e della donna in quanto tali. Principi che ho appreso dai miei genitori e da molti uomini e donne che hanno sacrificato la loro vita per rispettare i principi su cui avevano fondato la loro esistenza. Purtroppo queste scelte, quando non vengono comprese, conducono anche a perdere le amicizie di una vita e al peso della solitudine, ma sono il pilastro su cui è possibile poggiarsi per conservare la libertà del proprio agire umano e amministrativo”.

NENCINI: NON MOLLI
“Ho avuto il piacere di conoscere Maria Carmela Lanzetta. E’ una donna coraggiosa, libera e autonoma. Una guida autorevole delle istituzioni”. Lo ha detto Riccardo Nencini, senatore e segretario del Psi, facendo riferimento alle dimissioni annunciate dal sindaco antimafia di Monasterace. “Le rivolto un appello – aggiunge – perché ci ripensi e ritiri le dimissioni, rimanendo al servizio della sua cittadina, come ha fatto fino ad ora seppure con difficoltà e sacrificio personale”. “La Calabria – dice ancora Nencini – ha bisogno di vivere una stagione nuova. E per farlo ha bisogno ancora di donne come lei”.

LETTERA APERTA ALLA PRESIDENTE DELLA CAMERA LAURA BOLDRINI

giorno 12 luglio l’Amministrazione Comunale di Monasterace avrebbe avuto il grandissimo privilegio di ricevere la Presidente Boldrini per un incontro con i Cittadini del Comune e del Comprensorio locrideo.
Purtroppo si è verificata una circostanza amministrativa inattesa che mi costringe a rassegnare le dimissioni dalla carica di Sindaco.
Dimissioni di cui ho informato l’Ufficio Stampa della Presidenza per correttezza istituzionale.
Ho avuto il piacere e l’onore di essere ricevuta dalla Presidente alla Camera dei Deputati, insieme ai Sindaci Elisabetta Tripodi e Gianni Speranza. Nell’occasione abbiamo potuto esprimere le preoccupazioni per le difficoltà finanziarie che incontrano i Sindaci dei piccoli Comuni anche per le intimidazioni che subiscono e, soprattutto, per le condizioni disagiate del lavoro in Calabria che riguarda gli uomini, le donne e i giovani calabresi. In particolare ho potuto e voluto esprimere le condizioni difficili che stanno attraversando le lavoratrici delle serre florovivaistiche, i cui terreni sono stati concessi con diritto di superficie per 66 anni dal Comune di Monasterace ad aziende private.
Preoccupazioni che legano in maniera indissolubile Lavoro/Donne/Legalità/Rispetto delle Regole.
Di questo avremmo parlato con la Presidente il 12 luglio presso il giardino del Museo Archeologico.
A tale discussione sarebbero intervenuti donne dei sindacati, della confcommercio Calabria, delle cooperative sociali, del giornalismo, dell’Imprenditoria della Locride, delle Serre di Monasterace, dei precari della pubblica amministrazione e del sociale; con inviti rivolti anche a uomini e donne delle istituzioni e della chiesa.
Rinunciare a questo incontro, già in fase organizzativa avanzata, è per me una vera sofferenza umana e amministrativa; ma l’esigenza di non derogare alla coerenza personale di valutazioni istituzionali indirizzate a tenere la schiena dritta per tutelare il nome del mio Comune e della mia Amministrazione, mi hanno convinta a fare una scelta dolorosa ma necessaria, di cui Lei, gentile Presidente, sono sicura che ne capirà le ragioni.
Sono le ragioni dei principi che stanno alla base della mia esistenza umana, professionale e amministrativa: lavoro, giustizia sociale, cultura e rispetto dell’uomo e della donna in quanto tali. Principi che ho appreso dai miei genitori e da molti uomini e donne che hanno sacrificato sacrificati la loro vita per rispettare i principi su cui avevano fondato la loro esistenza. Purtroppo queste scelte, quando non vengono comprese, conducono anche a perdere le amicizie di una vita e al peso della solitudine, ma sono il pilastro su cui è possibile poggiarsi per conservare la Libertà del proprio agire umano e amministrativo.

L’Italia è stata ed è ricca di figure che hanno illuminato e illuminano la sua Storia.

E’ necessario una svolta profonda, che è soprattutto culturale, per valorizzare le tantissime Persone coerenti, coraggiose e solidali che operano spesso e volentieri mettendo in gioco se stessi, in termini di impegno civile e, a volte, anche economico, per raggiungere l’obiettivo del Bene Comune.

Grazie ancora Presidente. Spero comunque di poterLa incontrare al più presto.

Maria C. Lanzetta, Sindaco di Monasterace

DIMISSIONI

Al Signor Prefetto della Provincia di Reggio Calabria

Al Presidente del Consiglio Comunale

Alla Segretaria Comunale
del Comune di Monasterace
SEDE

Oggetto: dimissioni

La sottoscritta Maria C. Lanzetta, in qualità di Sindaco di Monasterace, rassegna le proprie dimissioni per il voto negativo dichiarato da un assessore della Giunta Comunale con riferimento alla delibera n. 60, del 04 luglio 2013, riguardo la costituzione di parte civile nel procedimento penale n. N. 1025/12 R.G.N.R. e N. 269/13 R.G.I.P.
Infatti, richiamata la propria precedente Deliberazione n. 34 del 16.04.2013, esecutiva ai sensi di legge, con la quale questo Ente si era costituito parte civile nel procedimento citato nei confronti di un dipendente comunale, e considerando che nel detto procedimento vi sono altri soggetti indagati, l’Ente Comunale riteneva opportuno estendere la costituzione di parte civile anche nei confronti di detti soggetti, al fine di ottenere il risarcimento di tutti i danni patrimoniali e non patrimoniali derivanti dalla commissione dei reati.
Il voto negativo ha provocato un vulnus politico-amministrativo rispetto alle linee guida presenti e future sulla legalità e sul rispetto delle regole che la sindacatura della sottoscritta ha sempre posto come principio di riferimento per qualsiasi azione intrapresa dal e per il Comune di Monasterace.
Rassegno quindi le mie dimissioni perché avrei molte difficoltà personali ad amministrare il comune sulla base di questa vulnerabilità.

Il Sindaco Maria C. Lanzetta