Si suicida per la disperazione di essere stato truffato Storie di vita quotidiana che non dovrebbero mai essere dimenticate
Quando la disperazione supera la realtà esistenziale, si inceppa un meccanismo umani che sfocia in tragedia. Appena letta la notizia dopo i fatti di cronaca odierna in cui la Procura della Repubblica di Castrovillari diretta da Eugenio Facciolla che ha portato in carcere sei persone, la prima sensazione è lo sgomento misto alla rabbia perché impotenti alle tragedie umane.
Caduto nelle mani di un “falso percorso di formazione”, dietro un pagamento di duemila euro e, dove aveva riposto la sua speranza di trovare un lavoro.
Ma quel diploma conseguito era falso perché rilasciato da una scuola non accreditata dal sistema regionale calabrese. Una truffa, quella scoperta, che per il povero Francesco è stata fatale. Perché dopo aver scoperto quello che dei balordi truffatori senza pietà pur di arricchire le loro tasche, gli avevano combinato, si è tolto la vita.
“Il giovane era disoccupato da anni ed è stato sopraffatto dalla disperazione”, così afferma il colonnello Vincenzo Maresca, comandante dei Nas di Napoli, durante la conferenza stampa di questa mattina.
La piaga della disoccupazione è tremenda e anche letale se viene “inquinata” dalle illusioni di gente senza scrupoli ai quali non gliene frega nulla della condizione in cui si vive. Maledetti vampiri assetati di denaro uguali a quelli assetati di potere creano illusioni per ottenere benefici, mi riferisco alle promesse politiche. Gentaglia parassitaria che vive sulle spalle degli altri.
L’autore dei “Miserabili”, Victor Hugo, disse, “Nel destino di ogni uomo può esserci una fine del mondo fatta solo per lui. Si chiama disperazione”, la stessa che il povero ragazzo ha subito e non ha retto alla grande crisi di depressione cui è stato “colpito” e che lui non voleva né cercava. I problemi della vita con un vizio di retorica, sono questi mentre il resto è solo vita vissuta e avvelenata da una morale piena di coscienze in putrefazione.