Sicurezza immobiliare, Greco: “Serve un piano” "Il governo nazionale agisca al più presto per impedire che nuovi eventi sismici abbiano un effetto devastante sui territori"
“Il nostro Paese, in particolare la Calabria, ha bisogno di un piano a lungo termine per verifiche e messa in sicurezza del patrimonio immobiliare pubblico e privato esistente”.
E’ quanto afferma Orlandino Greco, presidente del gruppo Oliverio Presidente, che aggiunge: “Sull’onda emotiva dell’evento tragico di Amatrice e sulla base delle recenti esperienze in Emilia e in Abruzzo da diverse parti stanno arrivando sollecitazioni affinché il governo intraprenda iniziative in tema di prevenzione sul patrimonio immobiliare pubblico e privato. Premesso che già da qualche anno a mezzo della protezione civile regionale sono state avviate politiche di finanziamento ai privati per interventi di miglioramento/adeguamento sismico, ma che gli importi previsti e le modalità di erogazione dei contributi sono di portata tale da aver determinato un risultato molto deludente (gli importi per singole unità immobiliari sono esigui e del tutto insufficienti a fare interventi strutturali risolutivi), al momento il governo sta pensando a proposte di ‘interventi leggeri’ da effettuare senza nessuna diagnosi obbligatoria preliminare. Tale scelta sembra motivata dalla constatazione che vista la dimensione e la condizione del patrimonio immobiliare, pensare di procedere alla valutazione di sicurezza e successivamente alla esecuzione di interventi strutturali è economicamente insostenibile. La strategia adottata sembra però, di fatto, solo un rinvio del problema al prossimo evento sismico ed uno spreco di risorse visto che questi interventi leggeri non porteranno un reale miglioramento della situazione. Più logica – sottolinea Greco – sarebbe una calendarizzazione, su scala temporale ampia (anche 20-30 anni), ma con date certe senza le proroghe e i rinvii adottati per gli edifici pubblici, di verifiche di sicurezza obbligatorie per i fabbricati, magari partendo da quelli più vecchi e più a rischio sismico, e rendendo comunque le verifiche strutturali propedeutiche a qualsiasi intervento (anche non strutturale, ma legato ad autorizzazioni e permessi comunali). E’ fuor di dubbio che il danno prodotto dalle azioni sismiche risulta amplificato dalle condizioni critiche degli edifici che in molti casi risultano deficitari già alle azioni ‘verticali’. Sarebbe opportuno – conclude – l’istituzione di una qualifica obbligatoria per i tecnici così da garantire un livello professionale elevato in quanto le competenze necessarie alla valutazione di sicurezza di edifici esistenti risultano non immediatamente riscontrabili negli attuali percorsi formativi universitari. Si tratta di misure preventive indispensabili. L’auspicio è che il governo nazionale agisca al più presto per impedire che nuovi eventi sismici abbiano un effetto devastante sui territori, soprattutto in quelle regioni come la Calabria che, per la loro struttura geomorfologica, risultano più esposte a rischi naturali.”