“Silenzio amministrazione su adesione progetto Sprar” Il commento di "Andare Oltre": "Pecca del Comune di Cittanova quella di non avere coinvolto i cittadini per un'ampia partecipazione"
Alla luce del dibattito emerso sui social ho voluto approfondire la questione Sprar ( Servzio di Protezione richiedenti asilo e rifugiati) che interessa il Comune di Cittanova, nonostante il silenzio dell’Amministrazione e della politica tutta sul progetto di accoglienza. Sarà una pecca degli Amministratori quella di non avere coinvolto i cittadini per informare dell’adesione al progetto e dalla sua articolazione che porti alla partecipazione ampia dei cittadini. Ciò avrebbe consentito una più facile condivisione al progetto, in virtù del fatto che l’adesione al predetto progetto, stante quanto ribadito dal bando Sprar non rappresenta un obbligo bensì una facoltà.
Mi chiedo come mai l’Amministrazione non ha pensato ad una idea progettuale coinvolgendo le Associazioni laiche e cattoliche e le tante figure professionali ed Enti che possono supportare tale progetto in modo da creare opportunità occupazionali, e che da tale percorso pare siano state estromesse, preferendo fare una manifestazione di interesse, adottando un progetto di un Ente attuatore lontano dal territorio. Mi auguro che questo progetto comunque possa avere una ricaduta occupazionale per tutti i Cittanovesi. Inutile chiedere oggi un Consiglio Comunale aperto, quando le scelte politiche di una giunta ormai “renziana” lontana dai cittadini, sono state compiute nel silenzio assoluto. Chi oggi all’opposizione si sveglia dicendo di fare “barricate” in realtà ha omesso di vigilare (pur avendo libero accesso agli atti) sin dall’inizio quando la giunta, con delibera n°83 del 04/05/2017, ha dato avvio al progetto di accoglienza.
Al Sindaco chiediamo quanto incide in termini di costi l’adesione al progetto, finanziato in parte dal Governo centrale ed in parte dai cittadini che a livello locale contribuiscono con le tasse sul bilancio comunale. Ciò non nega ai rifugiati il diritto/dovere di asilo sul nostro territorio sia a livello politico che umanitario, bensì, credo sia opportuno interrogarsi sul come affrontare dinamiche che partendo dall’integrazione portino allo sviluppo economico che non deve e non può dimenticare le tante famiglie Cittanovesi, magari seguendo l’idea di accoglienza residenziale di Riace, partita con l’ospitalità ai profughi e successivamente terminata con l’arrivo degli immigrati. Da tutto ciò emerge che l’attuale Giunta abbia adottato scelte politiche in linea con il Governo, dove si privilegia la solidarietà nei confronti degli immigrati e/o rifugiati e non nei confronti di tanti Italiani che quotidianamente versano in situazione di indigenza.
Il nostro invito è quello che Cittanova, e su questo sarebbe opportuno coinvolgere il territorio per tempo, guardi oltre ai progetti umanitari fini a se stessi, investendo risorse che possano creare uno concreto volano di sviluppo ed occupazione di tutti i residenti, mirando a progetti che possano valorizzare sempre di più il nostro territorio. Tutto ciò nella speranza che il Governo gestisca al meglio le ondate migratorie e l’Italia come Patria della Nazione Europea (purtroppo Europizzata) possa guardare oltre il mediterraneo, aiutando quei territori e quei Popoli a riappropriarsi delle loro ricchezze e della loro dignità, purtroppo saccheggiate dalle lobby, dalle multinazionali che sul fenomeno migratorio basano i loro profitti, ponendo così un freno all’immigrazione clandestina ed alle tratte di essere umani. Fenomeno questo dell’immigrazione e/o accoglienza in territorio Italiano, che non deve dimenticare le migliaia di persone che rimangono in uno stato di povertà in quei territori dove la sola opera Cristiana da sola non basta per restituirle un futuro.
Il Presidente
Domenico Fonti