Sindacati chiedono chiarezza su futuro Bcc Cittanova Fabi-Ugl: "E' arrivato il momento di un confronto aperto per fare luce sul destino dell’istituto e dei suoi dipendenti"- GUARDA IL SERVIZIO
Con l’assemblea dei lavoratori organizzata lo scorso 6 febbraio, il sindacato alza il livello di attenzione sulle vicende della Bcc di Cittanova, commissariata nell’aprile dello scorso anno. In particolare, FABI – UGL ritengono che, dopo lunghi mesi nei quali si è aspettato pazientemente che il lavoro dei commissari facesse luce su quanto realmente accaduto all’interno dell’importante istituto di credito, senza peraltro avere, nonostante le diverse richieste d’incontro, una minima possibilità di interlocuzione con gli stessi, è arrivato il momento di un confronto aperto per fare luce sul destino dell’istituto e dei suoi dipendenti. Dopo oltre 10 mesi di gestione commissariale riteniamo che il tempo delle verifiche possa considerarsi ormai pressoché compiuto e, visto il tempo trascorso, le presunte irregolarità e le relative responsabilità saranno state senz’altro individuate. Ma eventuali situazioni particolari non devono pesare in maniera generalizzata sul destino di una realtà bancaria che per quasi un secolo ha contribuito in maniera decisiva allo sviluppo economico e sociale del territorio e che pochi mesi prima del commissariamento era stata addirittura individuata come realtà aggregante per la costituzione di un nuovo polo bancario comprendente anche parte della provincia catanzarese.
Per questi motivi, il commissariamento della Bcc era stato visto come un ‘fulmine a ciel sereno’ tanto più considerati l’ottima situazione patrimoniale e reddituale dell’azienda; anche la nuova direzione, aveva avviato, già molto tempo prima del provvedimento di Bankitalia, un nuovo piano di sviluppo. Il sindacato, pur non intendendo sminuire l’importanza delle questioni che avrebbero motivato un provvedimento così drastico ricorda come certamente, a tale vicenda, abbia contribuito un’attività delatoria, svolta nell’anonimato, attraverso lettere e segnalazioni, che hanno gettato ombre oscure sull’operato della Bcc.
Su tale attività, peraltro, è in corso una procedura giudiziaria di tipo penale ancora in fase dibattimentale, la cui conclusione porterà sicuramente maggior chiarezza sull’intera vicenda. Il sindacato, nell’auspicare che i anche i soci della Bcc e le forze politiche e sociali si facciano parte attiva e consapevole per la salvaguardia di quella che è un’importante e storica realtà bancaria del territorio, ha perciò richiesto l’apertura di un confronto chiedendo informazioni precise sullo stato e le prospettive della Bcc, non escludendo l’avvio di iniziative di mobilitazione ed auspicando comunque l’immediata rimessa in bonis dell’istituto e la restituzione della banca al territorio di riferimento.