Siria: domenica di sangue, morti. Libano, funerali Hassan teatro di rabbia
redazione | Il 22, Ott 2012
Due attentati, ad Aleppo e nel centro di Damasco. Entrambi in zone a maggioranza cristiana
Siria: domenica di sangue, morti. Libano, funerali Hassan teatro di rabbia
Due attentati, ad Aleppo e nel centro di Damasco. Entrambi in zone a maggioranza cristiana
BEIRUT – Un numero imprecisato di civili, tra cui donne e bambini, è stato ucciso oggi ad Aleppo da colpi di artiglieria governativa sparati contro un quartiere residenziale solidale con la rivolta. Lo riferiscono residenti di Masaken Hanano, nella parte orientale della città.
E’ di 31 uccisi e decine di feriti il bilancio dell’attentato suicida compiuto sempre ad Aleppo. Lo riferiscono fonti locali citate dalla tv di Stato siriana, che in precedenza aveva parlato solo di danni materiali. L’autobomba guidata da un kamikaze è esplosa nel quartiere a maggioranza cristiana.
E’ di 13 uccisi e di 29 feriti il bilancio ufficiale, impossibile da verificare in maniera indipendente, dell’attentato dinamitardo avvenuto nel centro di Damasco, nel quartiere di Bab Tuma a maggioranza cristiana. Lo riferisce la tv di Stato siriana. Le fonti hanno precisato che un ordigno era piazzato sotto un’auto e che la sua esplosione ha causato ingenti danni. Ambulanze sono accorse sul luogo dell’attentato, la piazza di Bab Tuma, uno degli ingressi della città vecchia.
La tv di Stato siriana ha confermato l’avvenuta “esplosione nella città vecchia di Damasco” con una scritta in sovrimpressione senza fornire ulteriori dettagli. I testimoni affermano che le forze di sicurezza hanno chiuso le strade principali di Bab Tuma. L’esplosione è avvenuta di fronte al commissariato di polizia nella piazza centrale del quartiere.
Anche in Libano la tensione e’ altissima. Una violenta sparatoria è esplosa davanti alla sede del governo libanese a Beirut. Gli incidenti sono scoppiati al termine dei funerali, nella grande moschea Al Amin sulla Piazza dei Martiri, del generale Wissam al Hassan, il capo dell’Intelligence della polizia ucciso dopo che aveva condotto indagini su presunti attentati organizzati dal regime di Damasco in Libano contro personalità anti-siriane.
Migliaia di persone, che avevano seguito i funerali nella Piazza dei Martiri, sono state infiammate dall’orazione dell’ex premier Fouad Siniora, che ha definito il governo di Miqati “responsabile per l’assassinio” e al termine della cerimonia si sono dirette in corteo verso il palazzo del capo del governo, il Gran Serraglio, distante non più di mezzo chilometro. Alcune centinaia di giovani hanno lanciato pietre e bastoni contro la polizia, cercando di superare il cordone di sicurezza intorno al palazzo. A quel punto gli agenti, appoggiati da blindati dell’esercito, hanno sparato in aria e hanno lanciato a più riprese lacrimogeni per respingere gli assalitori. Almeno due persone sono rimaste ferite.
L’esercito ha rafforzato questa sera la sorveglianza ai principali incroci della capitale, dove ha schierato mezzi blindati. Ma la situazione è ancora precaria in altre aree: nella città settentrionale di Tripoli sono segnalati scontri tra miliziani di un quartiere sunnita e uno alawita-sciita, rispettivamente oppositori e sostenitori del presidente siriano Bashar al Assad. Media libanesi riferiscono inoltre che la strada costiera a sud della capitale è stata bloccata nell’area di Naameh da miliziani che hanno dato fuoco a pneumatici.
Una bimba di 9 anni è stata uccisa da colpi d’arma da fuoco nel nord del Libano, nel corso di sparatorie fra libanesi pro e contro il regime siriano nella città di Tripoli. Lo ha riferito alla France Presse una fonte medica. La tragedia è avvenuta fra il quartiere di Bab Tabbaneh, sunnita e favorevole alla ribellione siriana, e quello di Jabal Mohsen, alawita come il clan Assad al potere a Damasco. La fonte medica ha spiegato che la madre della vittima è alawita, il padre sunnita, e che la famiglia vive nel quartiere alawita.